Pochi giorni fa ero in libreria e una signora, con un ritaglio di giornale, mi ha chiesto l’albo illustrato Casa del Tempo di Roberto Innocenti.
Me lo ha chiesto per sé, ammettendo con un po’ di timidezza che lei ama moltissimo gli albi illustrati e l’illustrazione in generale.
Casa del tempo di Roberto Innocenti è un raffinato albo illustrato edito da La Margherita, completato in modo magistrale dai testi di Roberto Piumini.
Spesso con alcuni clienti mi soffermo a chiacchierare per saperne di più sulle loro scelte.
Soprattutto quando vedo la scintilla e la curiosità verso gli albi illustrati.
In questo caso vorrei abbracciarli e creare un gruppo di lettura sugli albi illustrati seduta stante!
La mia curiosità in questo caso era relativa proprio al suo ritaglio di giornale: Casa del tempo di Roberto Innocenti non è un libro nuovo, è del 2016.
E si sa, sui giornali vengono recensita o le novità, o i libri di autori appena deceduti.
Questa signora mi ha mostrato quindi l’articolo in questione, che trovate qui.
Goffredo Fofi, sulle pagine de L’Avvenire, racconta chi sia Roberto Innocenti, di quanto sia uno schivo e abilissimo illustratore toscano, conosciuto più all’estero che non in patria.
Gli rende un omaggio più che meritato, e aver visto una persona venire in libreria grazie a quell’articolo mi ha fatto esultare.
Roberto Innocenti è famoso per pubblicazioni quasi tutte edite da La Margherita, opere di perizia tecnica come Pinocchio, Canto di Natale, La Rosa Bianca, Cappuccetto Rosso (in una versione decisamente urban style).
Per Gallucci invece vi consiglio il meraviglioso Favole di Campagna, grazie al quale sembra di entrare con un balzo nella poesia Meriggiare pallido e assorto.
Vi consiglio di leggere direttamente dalle sue parole chi sia Roberto Innocenti, perché tratteggia meglio di tante descrizioni il suo carattere.
Per il resto ci sono i suoi libri, le sue tavole, le sue storie.
Le sue pubblicazioni sono dei gioielli di perizia tecnica, di accuratezza del particolare, di piacere del racconto.
Casa del tempo di Roberto Innocenti è il mio albo illustrato preferito.
E’ la storia di una casa, nata “ai tempi delle spade”, e infatti sulla porta di ingresso è incisa la data, 1656.
La storia di Casa del tempo inizia nel 1900 e termina nel 1999.
Un secolo di vita su un pezzo di terra e pietre da qualche parte sull’Appennino.
La vita di una casa fatta di pietre e parole che si popola, si spopola, vede la vita, la morte, la racconta senza capirla fino in fondo.
Quando di solito mostro questo albo illustrato alle persone, adulte, queste rimangono affascinate dalle illustrazioni e girano le pagine in ammirazione.
E’ a quel punto che io dico “Leggilo”.
I testi poetici sono scritti da Roberto Piumini. Le sue parole infondono vita alle pietre, si riempiono di citazioni letterarie e danno voce e anima alla casa.
A raccontare la sua storia (e la Storia) è infatti la casa stessa, che parla in prima persona.
Prima ancora che la storia inizi, c’è una sorta di preludio.
Una famiglia, di quelle di campagna che sembrano essere passate su questa terra una vita fa, è riunita attorno a una focolare in una stanza.
Una stanza di quelle che accolgono storie, raccolgono persone, tengono insieme le famiglie e le tradizioni.
Quando si dice che le parole sono pietre, ci si riferisce alle parole violente.
Ma se sono le pietre ad essere parole, e se sono le pietre-parole di una casa, non fanno nessuna violenza: al massimo la subiscono.
L’andamento dell’albo illustrato procede per tavola a doppia pagina, la prospettiva e la visuale sono sempre le stesse.
Segue una pagina divisa in due facciate, a sinistra una miniatura che descrive l’anno in corso, a destra il testo di Roberto Piumini.
E così in alternanza, dal 1900 al 1999.
Nel 1900 la Casa è un rudere abbandonato, nascosto in mezzo agli alberi, lontana dal centro abitato.
A visitarla sono solo i bambini che si spingono fino a là per prove di coraggio.
Ma nel 1901 il gufo viene scacciato e qualcuno trova riparo tra quelle pietre dando calore, odore, parole.
Lentamente qualcuno inizia a pulire e ad aggiustare la casa, il verde intorno viene organizzato.
Al bosco vengono sottratti alberi, ma gli alberi sanno che arriveranno tempi in cui potranno avanzare di nuovo.
Trascorrono gli anni, le persone aumentano, i bambini nascono
E altri pronti a nascere,
notizie d’infinito.
La terra tutt’intorno
che matura contenta.
Si celebrano matrimoni, si danza nel cortile, si sta insieme.
Poi arriva la guerra e
Certi aprili sono crudeli.
Qui Piumini cita il verso della poesia di T.S.Eliot “Aprile è il più crudele di tutti i mesi”.
La fame, gli inverni, le donne che rimangono, la vita che va avanti, la guerra che finisce.
Mi hanno fatta più grande,
con qualche tradimento di mattoni
e due o tre impazienze di cemento
Poi arriva un’altra guerra, le persone scappano dalla casa, si rifugiano nella casa e infine ci fanno ritorno.
E di nuovo la vita ricomincia.
La casa però non sempre comprende le vite di chi l’attraversa, soprattutto quando i tempi cambiano e i ritmi contadini restano solo un ricordo lontano che finisce con la morte della donna che aveva creato vita tra quelle pietre.
La casa rimane sola di nuovo e spoglia.
Gli alberi avanzano di nuovo.
Poi arriva una ruspa e la casa si fa di nuovo bella.
E’ il 1999.
Il finale non ve lo svelo, ma ha un che di amaro.
Anche se di fatto, la casa continua a vivere.
Rendere la bellezza di Casa del tempo di Roberto Innocenti è impossibile.
Bisogna stringerlo tra le mani, sfogliarlo, lasciarsi invadere lentamente il cuore da parole e immagini.
Sfogliarlo significa anche vedere come scorreva la vita di campagna dell’Italia della prima metà del ‘900.
Toccarne le tradizioni, sentire quel sole sulla pelle, condividerne semplici gioie e profondi dolori.
E’ uno spaccato di storia e sociologia.
Ha in sé lezioni di agricoltura e di architettura.
La medesima inquadratura che si ripete infatti permette di vedere, come un time lapse, vita e morte che si susseguono.
In effetti questo albo illustrato potrebbe diventare tranquillamente un cortometraggio di animazione, ma si perderebbe la dimensione della parola di Roberto Piumini, che va assaporata con lentezza.
4 motivi per cui adoro Casa del tempo:
- Per il senso di sicurezza.
Il tema della casa è importante: a livello simbolico la casa ha numerosi significati. Oggi più che mai che la casa, una casa propria, dove crescere e sorridere, è un miraggio.
Rifugiarsi nelle pagine di Casa del tempo fa sentire protetti e rassicurati. - Per la bellezza delle immagini.
Le 15 tavole a doppia pagina sono micromondi in cui immergersi. - Per la bellezza delle parole.
Roberto Piumini ha letteralmente dato l’anima alle pietre-parole. Ha reso la malinconia e l’ineluttabile avanzare delle piccole cose. - Per la storia e per la Storia.
Tra le vite piccole, si muovono cambiamenti epocali, si avvicendano generazioni, si modificano le abitudini e i costumi e si fa largo la Storia, segnando inevitabilmente la casa.
Riuscire a rendere con una combinazione di illustrazione e poche parole, rende questo albo illustrato un capolavoro di narrazione.
Aggiungo una curiosità che mi ha segnalato il Libraio con gli Occhiali della Libreria Nuova Avventura:
nel 1996 Einaudi ha pubblicato un romanzo di Sebastiano Vassalli che racconta la storia d’Italia, dall’Unità ai giorni nostri, dal punto di vista di una casa palazzo. Si intitola Cuore di pietra e sarebbe subito da accostare in un percorso che racconta la storia dal punto di vista di chi è presente da secoli.
Leggete Casa del tempo.
Cercati i riferimenti colti nelle immagini e nelle parole.
Cercate le storia.
Costruite la vostra casa, e se non potete edificate la vostra storia.