Con Le confidenze di Britt-Mari di Astrid Lindgren ci si sente come quando si va a guardare nella soffitta della nonna, in quei bauli che nascondono album di fotografie, pizzi e corredi, magari anche qualche fiore essiccato.
Le confidenze di Britt-Mari di Astrid Lindgren è il primo libro scritto dalla creatrice di tante figure amate della letteratura, una su tutte Pippi Calzelunghe.
Curiosità: quest’anno ricorre il 75° compleanno di Pippi Calzelunghe e HM ha deciso di renderle tributo con una collezione di vestiti (solo per bambini) in tema. Qui la potete vedere, ed è adorabile!
Ma perché ho paragonato Britt-Mari ai bauli della nonna?
Perché il romanzo Le confidenze di Britt-Mari ha un sapore deliziosamente retrò e anche un po’ naïf. Ha in sé una serie di caratteristiche che riconosciamo ma che mentre lo si legge sappiamo appartenere ad un altro tempo.
E per questo lo rendono un libro rassicurante.
Le confidenze di Britt-Mari è narrato in prima persona.
Britt-Mari è una ragazzina di 15 anni che adora leggere e che ha ricevuto in dono dalla mamma traduttrice la sua vecchia macchina da scrivere.
Un dono specialissimo cui Britt-Mari si dedica con grande entusiasmo, in particolare da che diventa “amica di penna” di una sua coetanea di Stoccolma.
Le confidenze di Britt-Mari è quindi composto da 21 lunghissime lettere scritte a macchina, che Britt-Mari invia a Kajsa.
Un romanzo epistolare a senso unico, perché possiamo leggere solo le lettere che Britt-Mari scrive a partire da settembre fino ad aprile.
Che cosa racconta questa vivace quindicenne?
Dalle parole di Britt-Mari emerge l’amore: quello per la vita e quello per la sua numerosa e anticonformista famiglia.
Britt-Mari non possiede ancora quella forza inarrestabile che caratterizzerà delle amate protagoniste di Astrid Lindgren.
E’ una ragazza tranquilla, che vive in una cittadina piccola dove non accade mai niente di particolare.
Come tante coetanee ama ballare (il valzer!), ama uscire e stare con gli amici, ha un ragazzo che le piace e con il quale immagina un futuro con una famiglia felice.
Come tutti i nordici, vive con particolare trasporto il rapporto con la natura.
E però Britt-Mari sa il fatto suo quando si parla di farsi valere, di ingiustizie o di compassione. E in questo è decisamente un personaggio figlio della penna di Astrid Lindgren.
Leggendo Le confidenze di Britt-Mari è inevitabile respirare l’atmosfera così anni ’40: oggetti (a partire dalla macchina da scrivere), passatempi, svaghi, musica, abitudini e progetti risentono, in maniera naturale e leggera, del loro tempo.
Questa distanza temporale e geografica non è un difetto, ma può diventare un piacevole rifugio come lo sono sempre le migliori pagine della letteratura.
In 21 lettere e per sette mesi entriamo nella modesta casa Hagström: conosciamo la stanza di Britt-Mari e le sue letture preferite; impariamo a riconoscere i suoi quattro fratelli e i genitori che hanno l’abitudine di festeggiare i compleanni mascherandosi; entriamo nel cuore di un’adolescente, dei suoi desideri, dei suoi progetti e delle sue paure.
Festeggiamo con lei il Natale, vediamo il gelo dell’inverno lasciare posto al verde della primavera.
Viviamo con lei la rabbia per le ingiustizie, le pene d’amore e la gioia di averlo ritrovato.
E’ difficile non desiderare di essere invitati a Casa Hagström o di fare una passeggiata per la cittadina, lungo il suo fiume dove è vero, non succede mai niente, ma traspare un profondo senso di armonia.
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