Il punto di vista è uno degli argomenti che più mi sta a cuore.
Una delle mie immagini preferite, che ricorre sovente quando scrivo e parlo, è quella del professor Keating ne L’attimo fuggente che insegna ai suoi ragazzi a cambiare prospettiva.
Perchè fermarsi e osservare da un punto di vista diverso, aiuta a riflettere, amplia l’orizzonte, apre la mente.
Bisogna sempre guardare le cose da angolazioni diverse
Tra le tematiche che costituiscono il cuore dei miei (per)corsi, centrale è il percorso su come si può allenare il punto di vista attraverso gli albi illustrati.
Cambiare prospettiva, modificare il punto di osservazione, adottare un punto di vista diverso, è un’abilità che si può allenare.
Anche con una discreta facilità.
Una vera e propria bibbia scoperta di recente, anche se è un classico ormai da qualche anno, è il libro L’intelligenza emotiva di Daniel Goleman (ne ho parlato anche qui).
Il libro ha il vantaggio di spiegare, attraverso esempi e riferimenti scientifici alla portata di tutti, quella nota diatriba che nel gergo popolare si chiama “la lotta tra cuore e mente”.
In realtà è una lotta che avviene tutta nel nostro cervello, tra una parte razionale e una parte emotiva.
Due parti che dovrebbero agire in maniera equilibrata ma che per farlo, vanno ben conosciute e allenate.
Cosa c’entra questo preambolo con il punto di vista attraverso gli albi illustrati?
C’entra.
Perché allenare il punto di vista è un’abilità che va sviluppata prima di tutto per osservare se stessi. E poi per entrare in relazione con gli altri.
Cosa vuol dire allenare il punto di vista?
Allenare il punto di vista, abbracciarne di diversi, vuol dire sviluppare consapevolezza.
E la consapevolezza è uno strumento fondamentale per avere radici nel mondo.
Vuol dire sospendere la presa di posizione per essere imparziali.
Almeno per un pochino.
Perché guardare a sé stessi, a ciò che accade dentro e intorno a noi senza il filtro di un giudizio, di una credenza, di una conoscenza pregressa permette di guardare la realtà in maniera più ampia.
Imparzialità infatti è da considerare nella doppia accezione: sia in quella che indica la sospensione del giudizio, sia quella che indica la globalità: perché la realtà che guardiamo è sempre parziale.
Ampliare il punto di vista ci permette di coglierla in maniera meno frammentaria e frammentata.
Considerare diversi punti di vista implica il saper ricollocare gli elementi che ci circondano: attraverso la messa in discussione di un’emozione, di un sentimento, di un fatto concreto, di un’opinione.
Non significa smontare e distruggere un fatto: vuol dire guardarlo diversamente.
Si chiama anche reinquadramento oppure reframing (qui un approfondimento).
Oppure si può anche parlare di voler conoscere la Verità e di andare oltre le mere Opinioni.
Di uscire dalla Caverna di cui Platone ci ha parlato.
E gli albi illustrati?
Siamo nel mio mondo, e secondo i miei valori, esiste un albo illustrato per tutto.
Ed è possibile allenare il punto di vista attraverso gli albi illustrati.
Perché nella loro immediatezza, in quell’accostamento rapido e incisivo di parole e immagini, il mondo può essere capovolto in un lampo.
Attraverso l’ironia, la biografia, la poesia, la semplicità e la brevità il binomio parole-immagini spiazza il lettore con i suoi repentini cambi di prospettiva.
L’albo illustrato sembra un libro da bambini.
Sembra piccolo, sembra semplice.
Invece io vi consiglio proprio di esplorare i vostri schemi mentali allenando il punto di vista attraverso gli albi illustrati.
Sono piccoli grandi esercizi di stile che, attraverso la poesia delle pagine, trasmettono una grande lezione di vita: guardare oltre, abbracciare l’orizzonte.
Il punto di vista però non è soltanto un modo per conoscere il mondo.
E’ anche uno strumento narrativo per scrivere e raccontare storie.
O uno strumento di marketing: avete presente quella parole come target, buying personans, ecc?
Ecco, allenare il punto di vista può essere utile sotto molti aspetti!
Allenare il punto di vista attarverso gli albi illustrati
Avvertenza: la lista non è completa.
Come ricordato sopra, i miei percorsi sono ampi e, spesso, multidisciplinari: sullo stesso scaffale accanto agli albi illustrati pongo film, cortometraggi di animazione, romanzi per adulti e per ragazzi.
Per info qui.
Gli albi illustrati che vi propongo raccontano storie diverse.
Storie che sorprendono con un colpo di coda che sa di fantasia, di realismo magico, di ironia.
Storie che mettono in dubbio l’ordine costituito.
Il punto di vista è un sottile filo conduttore, certamente non il tema che banalizza e raccoglie questi titoli sotto una stessa egida.
Il punto di vista è un’indicazione.
Chiuso per ferie, M. Celja, Topipittori
Questo silent book è stato recentemente ripubblicato in un formato piccolo, poco più di una polaroid.
Non è un caso che usi un paragone fotografico, perché di questo albo ho già parlato in un post dedicato a fotografia e albi illustrati, qui.
Siamo sempre abituati a seguire la nostra narrazione, il nostro punto di vista, quando chiudiamo casa per andare in vacanza (o in qualsiasi altro posto).
Le storie spesso seguono lo sviluppo di ciò che accade fuori di casa, ma cosa accade dentro casa quando questa viene lasciata buia, nel silenzio?
In questo caso, la casa non rimane vuota a lungo: le fotografie si animano, e le persone, felici e immutate in quello spazio di tempo immobile, escono per viversi in tranquillità la casa deserta.
Un punto di vista insolito, decisamente fantastico, che lascia riflettere.
Sia sui nostri spazi domestici, che sull’essenza (il punctum) della fotogtrafia.
Il barbaro, R.Moriconi, Gallucci
Di alcuni albi che cito nella lista avevo già parlato nel mio post I libri da regalare quando nasce un bambino, perché ovviamente il passaggio di vita di diventare genitore è senza dubbio un grandissimo cambio di punto di vista.
Il Barbaro, altro silent book, mostra proprio questo: lascia spazi bianchi dove giocare con la fantasia e dove godersi l’avventura.
E poi, nel giro di pochissime pagine, tutto cambia.
Una grossa mano irrompe nel bianco della narrazione: sarà un pericoloso gigante da affrontare?
No, è “solo” un genitore che ci riporta coi piedi per terra.
E quella grande avventura era “solo” una giostra.
Un albo che può giocare su diversi livelli interpretativi e di punti di vista: quello dell’infanzia e del mondo adulto, quello del mondo adulto che riflette su sé stesso, quello del gioco e dell’immedesimazione.
Gli Uccelli, Zullo/Albertine, TopipittoRi
Anche questo albo appartiene alla mia precedente selezione “di nascita”.
Pochissime parole, per una storia che mostra come un piccolo gesto, una minima decisione, possano cambiare la nostra vita.
O il modo che abbiamo di guardarla.
Prestare attenzione a un dettaglio può cambiare la realtà.
Questo albo illustrato allena un punto di vista particolare: la capacità di metterci nei panni altrui, di sintonizzarci su sentimenti che non appartengono solo a noi.
In una parola: empatia.
Zagazoo, Q.Blake, Camelozampa
Altro libro per il passaggio di vita genitori-figli, è Zagazoo.
Uan giovane coppia si ritrova per le mani un soffice fagottino.
Ma i due non possono pascersi a lungo nella stessa situazione, perché tutto cambia in continuazione: il fagottino diventa un essere strillante, poi un elefante maldestro, un cinghiale, un facocero grufolante, passando per una specie di gigante muto e peloso.
Solo alla fine, al culmine del crescendo narrativo, tutto diventa chiaro.
Perché un giorno quell’essere mutaforma è un uomo, fatto e finito, che guarda i genitori come due persone delle quali prendersi cura.
E a quel punto sono loro ad assomigliare a due esseri strani.
Il punto di vista di Zagazoo è quello che diventa più chiaro man mano che la vita scorre e tutti i pezzi del puzzle vanno al loro posto.
Lupo e lupetto, N.Brun Cosme/tallec, Clichy
Albo illustrato che può essere usato per parlare di amicizia, ma anche di rapporto tra fratelli e sorelle e di gelosie.
Lupo è tutto d’un pezzo.
Adora stare da solo, sotto al suo albero, in cima alla collina.
Ha i suoi tempi, le sue aitudini, fa quello che gli piace quando gli piace.
Ma un giorno arriva Lupetto: lui è piccolo e vede in Lupo un modello. Gli sta appresso, lo copia, fa tutto quello che fa lui quando lo fa lui.
E Lupo non è proprio contento di avre questo intruso nella sua privacy.
Fino al giorno in cui Lupetto si allontana e in Lupo si fa largo un sentimento nuovo, che non conosceva: la preoccupazione, che è l’altro lato della medaglia dell’amore.
In senso più ampio è una storia che permette di allargare il proprio punto di vista tanto da accogliere il punto di vista dell’altro.
Oltre, A.Agliardi, Edt Giralangolo
La realtà non è percepibile nella sua totalità, proprio perché è troppo vasta, irraggiungibile e inclassificabile.
E del resto, il nostro punto di vista è oggettivamente e soggettivamente limitato.
Per superare la limitazione soggettiva possiamo imparare a lavorare su di noi, a mettere in discussione i nostri schemi mentali e ad allargarli.
E per superare le limitazioni oggettive…possiamo metterci in piedi su una cattedra.
Oppure allenare il punto di vista con gli albi illustrati!
Oltre riesce a restituire la parzialità della nostra visione e allo stesso tempo l’ambizione, la curiosità, il desiderio di andare ….oltre.
E quindi di provare a mettere in discussione la nostra posizione e accogliere la sorpresa.
Ne ho parlato anche qui.
Professione Coccodrillo, Zoboli/Di Giorgio, Topipittori
Altro silent book che proporrei su tutti i luoghi di lavoro.
Che cosa intendiamo per lavoro?
Cosa è per noi un lavoro?
Per Coccodrillo il lavoro è la sua natura: è affrontare una routine che lo porta a essere sè stesso ogni giorno.
Sottilissimo è qui il filo del punto di vista, che diventa più una concezione della routine, di noi, delle nostre ambizioni e delle nostre aspirazioni.
Il chiosco, A.MELECE, Jaca Book
Allenare il punto di vista vuol dire anche allenarsi a cambiare.
Per pochissimo, ma anche per molto tempo.
Può voler dire evolvere.
Cambiare è faticoso.
Ma spesso è più faticoso stare nella stessa situazione, stretta e dolorosa.
Che però conosciamo bene.
Come si dice, chi lascia la strada vecchia per la nuova…
Il Chiosco racconta proprio questo: il disagio, a volte non riconosciuto, di una situazione familiare e però stretta, e la possibilità che il cambiamento può dare.
Come si suol dire: se non ti piace dove stai, puoi sempre cambiare, non sei un albero.
De Il Chiosco ho parlato anche qui.
Noi siamo qui, O.Jeffers, Zoolibri
Man mano che si legge questo albo, cambiano prospettive, registri e ….punti di vista.
Inizialmente sembra un albo che parla di Spazio e Pianeta Terra: la terra viene infatti collocata nella galassia.
Come attraverso un movimento di camera, il punto di vista si fa via via più vicino alla terra.
Il tono narrativo è quello della divulgazione scientifica: cos’è la terra, quando è nata, da chi è popolata.
Dalla divulgazione, si passa alla narrazione poetica con un cambio repentino di punto di vista: Noi siamo qui non è un libro sulla terra, ma è un libro per spiegare che, qualunque cosa nella vita ti succeda, sulla terra non sarai mai solo.
E’ scientificamente provato.
Tutti in carrozza, E.Corblin, Pulce
“Perché i gradini sono così alti?”
“Perché i treni sono stati inventati tanto tempo fa, e allora i nostri erano scimmie, tutto qua”
“Perché ogni tanto scende acqua dai finestrini?” “Sono i controllori che lavano l’insalata per i panini”.
E così i fazzoletti sventolati sono panni stesi ad asciugare mentre il trasportino del gatto non è più una gabbia ma un vagone su misura.
Un albo illustrato dove ogni doppia pagina riproduce l’interno di un vagone.
Qualcuno continua a domandare il perché di tante cose che su un treno è normale vedere.
Ma che succede se le risposte ci mostrano una realtà completamente diversa?
Un albo illustrato dove il quotidiano viene ribaltato dalla capacità di guardare le cose da un’altra prospettiva.
A volte il punto di vista è semplicemente esercizio creativo.
Sono tantissime le occasioni per allenare il punto di vista con gli albi illustrati.
Come già detto, questa bibliografia è volutamente incompleta.
E’ tratta da un percorso molto più ampio e ricco, per ora disponibile online ma che sto lavorando per offrirlo in presenza.
Altri albi in ordine sparso sono
Guarda che la luce è del cielo, per fare il cambio di prospettiva fondamentale su di sé: quello dell’accettazione.
Problemi Pinguini, per smettere di lamentarsi e iniziare ad apprezzare le cose belle.
Testa su e testa giù per comprendere le ragioni dell’altro, che spesso non sono tanto dissimili dalle nostre.
Passi da gigante e tutta la serie di albi che adottano il punto di vista del bambino.
(Non)C’è posto per tutti, perchè le storie sono raccontate da persone diverse e le persone diverse hanno diversi punti di vista (qui).
Incontri e disincontri: perché a volte cambiare punto di vista può voler dire cambiare abitudine.
E se volete qualche indicazione volante di graphic novel e romanzi, eccovi accontantati:
D’amore e di altre tempeste: i primi amori, i primi dubbi e le prime curiosità raccontate dal punto di vista di un ragazzo e di una ragazza (qui).
L’amore sconosciuto: qui c’è un punto di vista molto particolare, ricorre solo in alcuni capitoli per poi svelarsi (e sorprendere!) solo alla fine (qui).
L’assassinio di Roger Ackroyd di Agatha Christie: perfetto esempio di come giocare magistralmente con il punto di vista.
Itaca per sempre, L.Malerba: una storia famosa, raccontata dal punto di vista meno noto, quello di Penelope.
Orlando, Virginia Woolf: cosa succede quando il punto di vista di chi narra cambia continuamente forma?
“Non sono gli occhi a vedere, ma noi a vedere attraverso gli occhi.”
platone