I libri dei perché sono una fortunata categoria di libri per bambini che danno aiuto e tregua ai genitori.
La cosiddetta “fase dei perché” è una tappa che moltissimi genitori attraversano, più o meno tardi, e più o meno per un periodo lungo di tempo.
Vi rimado a un articolo di approfondimento sul sito Nostro Figlio per una panoramica più dettagliata.
Le domande dei bambini, nella loro semplicità, mettono in difficoltà che gli adulti.
Adulti che hanno passato quella stessa fase, che nel corso della vita hanno imparato il perché di tante cose ma che è come se avessero dimenticato quell’infantile curiosità.
E poi diciamocelo: la domanda “Perchè piove?” sembra semplice, ma quanti adulti hanno sufficiente memoria di scienze naturali per spiegare con chiarezza e semplicità perché piove?
I perché più semplici intanto sono anche quelli più complessi.
Una delle domande più frequenti chieste dai bambini è “Perché si muore?”.
La risposta è semplice?
Non credo.
Fortunatamente il mondo dell’editoria offre tantissimi libri sui perché in grado di aiutare i genitori e dare piacere ai bambini, che si abituano a cercare le risposte ai perché anche nei libri (meglio se insieme agli adulti).
In questo articolo, in fondo, riporterò un elenco di libri dei perché che vi suggerisco per diventare onniscienti e affrontare al meglio la fase dei perché dei bambini con cui avete a che fare.
Ma ovviamente ora voglio andare oltre e spostarmi su altri livelli di lettura.
I libri dei perché sono l’occasione per ricordare all’adulto che non deve mai smettersi di chiedere (e chiedersi) perché.
Allenarsi ad un perché vuol dire mettersi sempre in proporzione all’interno del mondo.
Chiedere perché vuol dire darsi delle coordinate.
E se i bambini, soprattutto in alcuni momenti più che in altri, chiedono il perché di tutto, lo stesso non si può dire degli adulti.
Arriva un momento in cui le persone si dimenticano di chiedere e chiedersi perché.
Procedono per inerzia oppure danno per assodato che la risposta sia “Perché sì” o, ancora, si fanno le domande sbagliate.
Imparare a chiedere perchè vuol dire interrogarsi sul mondo.
Interrogarsi sul mondo e sul posto che in esso occupiamo, allena il nostro senso critico.
E al perché, per forza, si accompagnano altre domande.
Le domande ci aiutano a dialogare con noi stessi, per questo è necessario essere allenati a porsele.
Ma attenzione: bisogna porsi le domande giuste!
Dal momento che cogito, ergo sum, una volta che si impara a domandarsi il perché di qualcosa, bisogna anche imparare a dubitare delle risposte.
Molti sono i saggi di psicologia e crescita personale che spiegano come porsi determinate domande possa generare un dialogo interiore poco virtuoso.
Domandarsi Perché capitano tutte a me?! parte da presupposti sbagliati che sicuramente non genereranno risposte corrette e tantomeno rassicuranti.
I libri dei perché per adulti: la saggistica che fa stare bene
Tra i saggi che ho letto recentemente e che mi hano fatto riflettere su dialogo interiore e sulle domande da porre a noi stessi consiglio:
L’era del cuore di Luca Mazzucchelli (Giunti)
Tutto il bene che mi voglio di Terenzio Traisci (Mondadori)
E ovviamente la Bibbia delle bibbie: L’intelligenza emotiva di Daniel Goleman (Rizzoli).
Li avevo citati anche qui.
Tra i testi più celebri che si colloca nel filone dei libri dei perché per adulti, c’è sicuramente Partire dal perché di Simon Sinek, diventato celebre con il suo Ted Talk:
Le persone non comprano ciò che fai, comprano il perché lo fai
Pensateci bene.
Se pensate al perché fate quello fate, la risposta non può limitarsi ad un semplice “Perché devo”.
Devo lavorare perché devo mangiare.
Vero.
Ma se si pensa bene al “proprio perchè” è inevitabile mettersi in contatto con la parte più profonda di noi: il nostro valore, la nostra vocazione, la nostra ambizione frustrata, i rimpianti, il senso di fallimento.
A questo punto, chiedersi perché da adulti, si trasforma in un viaggio dentro se stessi.
Partire dal perché è un saggio pubblicato da Franco Angeli.
Un altro bellissimo saggio che sto leggendo si intitola Design your life, scritto dai due docenti di Stanford Bill Burnett e Dave Evans, edito da Rizzoli.
Il libro nasce dall’omonimo corso che i due docenti tenevano proprio a Stanford e che oggi è anche un sito alla portata di chiunque.
La vera originalità che amo di questo libro è il cambio di prospettiva (amo i punti di vista che cambiano, qui ve ne avevo già parlato).
I due autori invitano le persone a ridisegnare la propria vita come i designer disegnano gli oggetti: secondo un principio di funzionalità.
Perché se è vero che il design è bello e accattivante, in realtà tutto parte dalla risoluzione dei probelmi.
I designer si domandano il perché di qualcosa, lavorano in gruppo, girano gli oggetti da tutte le prospettive per offrire una soluzione.
Altro punto a favore del libro: chiedersi perché, in generale farsi domande, aiuta anche a discernere i problemi dai dati di realtà.
I problemi hanno solitamente una soluzione, i dati di realtà no.
Sono così e basta.
Dipende sempre dalla domanda che ci si pone.
Un altro consiglio che vi do, e stavolta non è un libro, sono le due serie di podcast realizzate da Annamaria Anelli.
Le trovate su Storytel e credetemi, anche solo un mese di abbonamento (€9,90) vale l’ascolto di queste due serie.
Una si intitola Le parole per farlo ed è più incentrata sul racconto di sé per trovare lavoro; la seconda serie si intitola Le parole per conoscersi e come si intuisce, scava più in profondità.
Il suo podcast tocca anche i perché: parla di storytelling, narrazione, ma anche cambi di prospettiva, scelta delle parole e di intenzione.
Ecco il mio scaffale ideale, tra narrativa, albi illustrati e libri (apparentemente) per ragazzi per ricominciare a chiedervi perché.
I libri dei perché da leggere anche da adulti
Perché?, U.Galimberti, I.Merlini, M.L.Petruccelli, Feltrinelli
A prima vista questo libro illustrato si presenta come la serie di biografie che hanno seguito il fenomeno di Storie della buonanotte per bambine ribelli.
Il focus è però sui filosofi: credo sia un ottimo compendio delle vite e delle domande postesi dai grandi filosofi della storia.
Io me lo sono letta con piacere perché ammetto di avere poca memoria della filosofia studiata al liceo (oltre che grandi lacune).
Galimberti porta al pubblico IL libro dei perché per eccellenza, mostrando come in ogni epoca l’essere umano si è posto domande e ha cercato risposte.
Di questo libro ho amato moltissimo l’introduzione firmata proprio da Galimberti.
Pur stando nel settore ragazzi questo libro è un grande crossover, e l’introduzione è un vero e proprio saggio.
Per stare al mondo, infatti, il primo problema che il bambino si trova a a ddover risolvere è quello di ridurre l’angoscia dell’imprevedibile. E’ un’angoscia che l’umanità conosce dal primo giorno in cui ha fatto la sua comparsa sulla terra, e che incessantemente ha cercato di contenere […] infine con la ragione, che prima di essere un prodotto logico è una difesa dall’angoscia dell’imprevedibile […] i bambini vanno alla ricerca incessante del principio di causalità per farsi una ragione del come e del perchè accadono le cose nel mondo, onde poterlo abitare con un minimo di prevedibilità.
Il saggio introduttivo è una grande cartina di tornasole che mostra come il perché e la sua ricerca siano insiti nell’uomo e come il porsi domande sia l’unico modo per procedere in avanti.
Potete leggerlo qui.
I “perchè” di Dino Buzzati, S.Bonanni, Electa Junior
Il sottotitolo di questo libro è Le risposte alle lettere dei dei bambini sul Corriere dei Piccoli.
Un tipico esempio di come l’adulto si è dimenticato del proprio fanciullino: le domande che i bambini hanno posto a Buzzati tra il 1968 e il 1969 sono domande banali, spiazzanti, apparentemente stupide, ma dalle risposte poco scontate.
Perché il mio professore, quando incontra il preside, si leva tanto di cappello e quando invece viene salutato dal bidello fa appena un piccolo gesto con la mano?
I perché di quei bambini del 1968 possono sembrare d’altri tempi, e invece hanno un sapore universale, anche facilmente traslabile alla realtà di oggi.
Però non abbiamo più un Buzzati che dà loro spazio.
Pssst! I pensieri segreti di Viola, A.Herzog,K.Clante, Sinnos
Sinnos ha giù pubblicato della stessa autrice e con lo stesso formato D’amore e altre tempeste, meravigliosa graphic novel che offre un duplice punto di vista sull’amore adolescenziale.
Ne avevo parlato qui.
Annette Herzog, come nella precedente graphic novel, dà voce ai dubbi e alle curiosità che girano nella testa degli adolescenti.
Senza piaggeria, senza paternalismi, senza ridurre o caricare troppo i significati.
La Herzog si mette allo stesso livello dei suoi personaggi dando loro una voce vera e universale.
Lo fa con uno stile che articola fumetto a pagina scritta, silent book e illustrazione. Magistrale.
Diciamocelo: i dubbi che girano nella testa di Viola, stavolta dubbi molto più esistenziali, sono quelli che ciclicamente dobbiamo porci.
Sono quelle domande che ci definiscono e ci danno un posto nel mondo.
E dobbiamo considerare che la nostra definizione è liquida e il nostro posto nel mondo cambia.
Viola, la protagonista, si interroga sulla morte, sulla sua identità che si muove tra la percezione che ha di se stessa ma si scontra con le risposte che amici, famigliari, sconosicuti e conoscenti le restituiscono. E non è mai la stessa.
Una continua indagine e interrogazione sull’identità, in quell’età in cui la personalità si definisce e rischia di essere influenzata da ciò che circonda.
Spoiler: non si smette mai di essere definiti.
Chiedi a tuo padre, D.Calì, N.Vola, Corraini
Albo illustrato di piccolo formato ma di grandissima ironia.
E’ inevitabile porci dalla parte dei bambini e guardare con grande sarcasmo il mondo degli adulti.
Perché se ci mettiamo nei panni di quelle persone piccole, alcune risposte che gli adulti danno a certe domande, in generale alcune loro osservazioni, non sono proprio esaustive.
Anzi, confondono ancora di più.
E poi non si tratta di solo di risposte.
Gli adulti domandano, sentenziano, annoiano con le loro affermazioni.
Il titolo è un’ottima rappresentazione di una tipica situazione famigliare:
un bambino chiede qualcosa alla mamma. La mamma risponde “Chiedi a tuo padre”.
E ovviamente il padre risponderà “Chiedi a tua madre”.
Un libro dei perché che non dà risposte esaustive, ma dà risposte vere.
Una rappresentazione autentica e ironica del mondo adulto davanti alle domande dei bambini.
I libri dei perché per i bambini, qualche suggerimento
Albi illustrati che giocano con i perchè.
Fornendo risposte fantasiose, lasciando aperte le riflessioni, giocando con l’ironia.
I perchè di Nut, Tozzi-Carponi, Pulce Edizioni
Perché Si, M.Barnett-I.Arsenault, Harper Collins
Tutti in carrozza, Pulce Edizioni
Il libro dei perché, G.Rodari, Einaudi
Si può svuotare una pozzanghera?, K.Stangl, Topipittori
Libri dei perché veri e propri:
Suggerisco la collana di Idee&Ali, strutturata in capitoli dove ad ogni domanda corrisponde una breve ed esaustiva risposta.
I tioli sono vari: I perché degli animali, del corpo umano, Come funzionano le cose, I perché della Mitologia.
Adatta dai 6 anni in su.
Usborne ha una bella collana di perché che beneficiano di un grande elemento di attrazione: le alette.
Perfetto a partire dai 4 anni ma, per l’accuratezza dei contenuti, almeno fino ai 7.
Panini Editore ha pubblicato una serie di libri che rientrano nella collana Libroquiz: i classici libri dei perché si declinano con alette, elementi interattivi, ruote con risposte multiple.
Anche in questo caso i titoli sono numerosi e divisi per argomento: qui una lista.
Adatti dai 7 anni in su.
E poi…poi andate in libreria e chiedete ai librai, perché i libri dei perché sono come i libri sui dinosauri: sono moltissimi, sono pubblicati da molte case editrici e la scelta è vastissima.
Anche perché dal chiedere perché al voler passare a sapere di più il passo è breve.
Vi aspettano le enciclopedie, le infografiche, i libri illustrati di divulgazione.
L’immagine di copertina è tratta da Harold e la matita viola di Crockett Johnson edito da Camelozampa.
Non rientra in questa lista anche se si sposa alla perfezione con Design your life: la vostra mente, la vostra visione e la vostra immaginazione sono ciò che vi permette di dare forma alla vostra vita, come Harold disegna la sua avventura serale.