Qualche giorno fa facevo una chiacchierata su Instagram con Elinor Marianne, la creatrice della Boutique della Carta più librosa che ci sia.
Leggi la puntata di Spunti di lettura dedicata a Elinor Marianne.
Diceva che, nonostante questo tremendo 2020,
le persone pare stiano riscoprendo l’importanza di scrivere, disegnare, di prendere del tempo per se stesse.
Forse proprio grazie a questo tremendo 2020 che per buona parte ha costretto le persone a passare il tempo.
I diari creativi non sono un fenomeno del 2020.
Ma si stanno moltiplicando.
Intanto cominciamo a dare una definizione, del tutto personale, di cosa sia un diario creativo.
I diari creativi sono quei diari che, attraverso una guida fatta di immagini, suggerimenti, indicazioni autoriali, guidano la creatività e l’espressività di chi li compila.
Sono diari che, a differenza dei diari veri e propri, completamente bianchi, aiutano le persone a rompere il ghiaccio.
I diari creativi aiutano le persone a raccontare e a raccontarsi.
Faccio un passetto indietro e parlo un attimo di tendenze e mode nell’editoria.
E’ una questione che mi sta molto a cuore e ne parlo sempre al corso organizzato da Langue&Parole Il Mercato editoriale per bambini e ragazzi.
Di cosa parliamo quando parliamo di tendenze e mode nel mondo dell’editoria (non solo per bambini)?
La tendenza è qualcosa che si stabilisce, un po’ anche autonomamente, a livello mondiale.
Le tendenze sono quelle direzioni che si intraprendono quando ci si mette in ascolto dei bisogni del mondo, quando si percepiscono le necessità e le domande della società.
Possono essere tendenze (bisogni) che si delineano piano piano o che irrompono all’improvviso.
La moda arriva dopo.
Quando le prime timide tendenze dimostrano di funzionare e di attecchire, allora arrivano tutti gli altri e ci si buttano a pesce, spesso facendo buoni lavori, altrettanto spesso saturando il mercato.
Esempi di tendenze divenute mode?
I libri sulle emozioni, quelli dedicati al metodo Montessori, le raccolte biografiche (ne parlavo anche qui e qui) di donne forti. Più di recente l’ecologia scaturita dal fenomeno Greta Thunberg e i libri sulla filosofia.
Tutti questi argometi sono stati tendenze.
Con questo non voglio dire che tendenze e mode siano il male.
La prima si pone a servizio della società, la seconda fa girare il mercato.
I diari creativi sono iniziati come una tendenza e oggi sono una moda.
Secondo me una buona, buonissima moda.
Possono toccare qualsiasi argomento.
Ci sono i Bullet Journal (che nascono in realtà come forma di diario/agenda da personalizzare per facilitare la propria organizzazione mentale). Ne avevo parlato anche qui facendo un piccolo excursus sui BuJo.
Diari espressivi, diari per scarabocchiare, diari per esplorare il mondo.
Ci sono diari della gratitudine, diari per riconnettersi alle proprie emozioni.
Diari per stimolare la scrittura creativa e la narrazione in generale (di sé o degli eventi).
Esistono diari per tenere traccia: dei libri preferiti, della musica, dei viaggi fatti.
Ecco una lista dei diari creativi che mi piacciono di più o che mi sento di segnalare.
I diari creativi di Keri Smith
Lei è sicuramente la capofila della tendenza.
Pubblicati tutti da Corraini (fatta eccezione per Risveglia la città che è di Terre di Mezzo), riescono ad affascinare adulti e bambini.
Il più noto è Distruggi questo diario che stimola chi lo sfoglia a intervenire, a manipolare fisicamente, le pagine.
Stracciarle, bucarle, sfregarle sul pavimento.
I diari creativi di Keri Smith offrono spunti per guardare il mondo con occhi diversi, soprattutto in Come diventare un esploratore del mondo e Risveglia la città:
– Creando timbri di polistirolo
– Guardando la città come se fossimo dei turisti
– Scrivendo cartoline
– Notando piccole cose e grandi differenze nelle strade che si percorrono tutti i giorni
Fascia di età: qualsiasi a partire dal 10 anni. Per giocare con creatività e punti di vista quando la creatività va allenata o riscoperta.
Il diario delle emozioni, Ana Llenas, Gribaudo
A proposito di mode e tendenze: Ana Llenas e i suoi I colori delle emozioni edito da Gribaudo sono stati i pionieri della moda delle emozioni.
Lei insieme all’uscita del film Pixar Inside Out.
Da quel momento il mercato editoriale è stato invaso da libri sulle emozioni: e se questo ha avuto come conseguenza l’ingresso dell’intelligenza emotiva come “insegnamento” nelle scuole, noi li amiamo e li accogliamo.
Il Diario delle emozioni è sicuramente una sapiente mossa di marketing, ma lo metto nella lista dei diari creativi perché è davvero ben fatto. Il suo intento è quello di
“Aiutarti a renderti conto delle tue emozioni e a esprimerle attarverso l’arte e la creatività”
Più volte ho sottolineato come i lavori di Ana Llenas presuppongano che l’autrice abbia praticato diverse forme di arteterapia: ha una straordinaria capacità di rappresentare dove si collocano nel nostro corpo le emozioni.
Il Diario cerca di replicare ciò che è conosciuto nel mondo dell’arteterapia: connettersi al sentire, dare una descrizione delle emozioni e spingere chi legge e dar loro corpo.
O forma, colore qualsiasi tipo di rappresentazione grafica e letteraria possa essere contenuta nelle pagine del libro.
Fascia di età: qualsiasi a partire dai 10 anni. All’inizio ci si concentra sulle emozioni più basilari, poi si può usare il diario come punto di partenza per altre esplorazioni. E in età adulta può rappresentare un ritorno alla base, al cuore e alla semplicità.
Ne è stata pubblicata una versione molto più basica, adatta per una fascia 5-8 anni. Si intitola Il diario agenda del Mostro dei Colori.
Diario dei ricordi futuri, Zelda was a writer, Salani
Uno degli esperimenti più belli e riusciri nel mescolare contenuti e forma letteraria nell’ambito dei diari creativi.
La descrizione riporta
Un biglietto di sola andata per il mondo della creatività
perché Zelda Was a Writer (alias Camilla Ronzullo) è della creativià che ha fatto il suo vessillo.
Ma anche dello storytelling creativo e della bella calligrafia.
Dei libri e delle storie.
Delle cartoline, dei collage, dei diari e degli album di ricordi.
Le produzioni made by Zelda Was a Writer sono ormai un marchio di fabbrica da quanto sono riconoscibili.
Il paradigma e nume tutelare del Diario dei ricordi futuri è Italo Calvino, in particolare le Lezioni Americane.
Paragonando il Diario a una casa sconosciuta, Zelda guida il lettore tra stanze che si nominano in base alle lezioni calviniane: Rapidità, Consistency, Esattezza, Leggerezza e così via.
Per ogni stanza Zelda Was a Writer cita letteratura, arte contemporanea, sforna spunti pop e meno pop.
Più di tutto, spinge chi tiene in mano il diario ad andare oltre: a nutrire la propria curiosità, la propria immaginazione e a provare a farne qualcosa di tangibile.
Se non ora, per il futuro.
Perché una delle cose bellissime del diario è quel sottile filo rosso che ci lega al futuro, al divenire, a tenere traccia del oggi per vederlo meglio e in prospettiva un domani.
Fascia di età: dai 13 anni ma è come il vino: più invecchia, più migliora. Lo consiglierei alle medie all’interno di un progetto guidato e strutturato su parti del libro. Al liceo, soprattutto nel triennio, può dare grandi soddisfazioni. Ma il meglio lo darà a chi cerca il proprio perché e non sa da dove cominciare.
E lo consiglio anche ai fotografi (deformazione professionale) perché può dare spunti di ricerca molto utili.
Il manuale illustrato della felicità, Enrica Mannari, Deagostini
Non appartiene al mondo dei diari creativi come gli altri, ma mi sento di inserirlo nella lista.
E’ un diario che non si può compilare: ogni pagina riporta infatti un’illustrazione della famosa illustratrice toscana, mentre nella pagina accanto c’è una riflessione che spinge a pensare e a pensarsi.
Il diario è in realtà la trasposizione su carta di quello che Enrica Mannari fa quotidianamente sul suo profilo Instagram.
Immagini e parole che fanno riflettere e che ispirano.
Possono essere utilizzate per farsi domande, per darsi risposte, per pensare anche solo cinque minuti a qualcosa che diamo per scontato.
Per essere meno severe con noi stesse o con noi stessi.
Non è un caso che sul profilo di Enrica Mannari ci siano moltissime psicologhe, coach e psicoterapeute che hanno dichiarato che nei loro studi appendono le sue illustrazioni.
Dare forma a un pensiero, a un’emozione, a un sentire e quell’approccio arteterapeutico di cui parlavo più su, quando vi ho presentato Ana Llenas.
Aggiungo però che questo Manuale ha tantissimi spazi bianchi.
E secondo me non è solo per questione estetica.
Ecco perché metto Manuale illustrato della felicità nei diari creativi: negli spazi bianchi potete mettere voi stessi.
Fascia d’età: lo vedo più adatto a un’età adulta ma perché no, anche a partire dall’adolescenza. Penso che sia però adatto ad un pubblico più femminile.
Un anno di poesia, Friot-Tullet, Panini Editore
Lo avevo proposto nella mia lista di Natale del 2019 (ovviamente è valido anche per Natale 2020!).
Friot in queste pagine ci regala citazioni, ci propone osservazioni inedite e ci fa riflettere sulla bellezza delle parole quando diventano poesia.
E su questi versi spinge a trovare il propri, a crearne di nuovi, a modellare la parola sul sentimento.
Ad accompagnare queste indicazioni per fare giochi di stile e di scrittura, e per riflettere su di sé, ci sono le illustrazioni di un’altra colonna del mondo dell’editoria ragazzi, Hervé Tullet.
Rientra nei diari creativi perché strutturato proprio come un diario, con tanto di data e giorno (ma senza anno).
Apritelo a caso nel giorno del vostro compleanno.
Cosa vi spinge a fare?
Fascia di età: lo consiglio ad un adulto perché possa lasciarsi andare all’esercizio della fantasia guidato da due maestri, uno della parola e l’altro del disegno. Lo consiglio ai Maestri e agli insegnanti perché possano veicolare la poesia e il gioco poetico anche ai bambini, già dalle elementari.
Arcobaleni Ovunque, Valina, Elinor Marianne
Il sottotitolo è Il diario creativo pere trovare l’arcobaleno nella vita di tutti i giorni.
Avete presente quando una persona è in fissa con qualcosa?
Talmente tanto che ogni volta che vedete quella cosa vi viene da dire “Ho pensato subito a te!”.
Gli arcobaleni sono esattamente “quella cosa” per Valina: su Instagram basta vedere l’arcobaleno per pensare a lei.
E infatti #arcobaleniovunque è diventato anche un hashtag.
Arcobaleni Ovunque rientra a pieno titolo dei diari creativi.
Cosa ci si trova dentro?
Frasi su post it, Esercizi creativi, pensieri, liste, bigliettini, pagine da colorare.
Perché questo è un diario da usare, non da leggere: va scritto, vissuto, colorato, disegnato.
E’ un piccolo giardino segreto personale.
Si possono decorare gli aquiloni e si può fare la lista dei propri difetti; si possono trasformarei cerchi in oggetti e si possono ritagliare bigliettini da lasciare in giro.
Arcobaleni ovunque non ha una vera e propria fascia di destinazione, dal momento che la creatività non ha età.
Consiglio di usarlo sul lavoro, a scuola, in moltissimi contesti.
Arcobaleni Ovunque è pubblicato da Elinor Marianne nella collana I libri creativi.
Una nota al giorno, Y.Cheng, L’Ippocampo
Questo librino è secondo me splendido.
Io ce l’ho in inglese, me lo comprai la bellezza di otto anni fa in una bizzarra libreria di Anversa.
Qualche anno fa la casa editrice L’Ippocampo lo ha portato in Italia.
L’idea è semplice: per ogni giorno dell’anno ci sono cinque paragrafi da completare, per cinque anni.
Così sulla pagina del 5 marzo potrete trovare i vostri pensieri di cinque anni.
E’ la versione manuale e analogica dei ricordi di Facebook o degli Archivi di Instagram.
Ma come dicono i fondatori di Tlon, la scrittura è la palestra della mente, e quindi il Diario dei 5 anni può essere uno spazio meditativo e di crescita personale che potete declinare per qualsiasi cosa.
La mia lista di proposte finisce qui.
Ma in realtà, spulciando il web, troverete un mondo infinito.
Altre risorse
Esistono autoproduzioni di Diari delle Emozioni e di Diari della gratutudine (esiste proprio un sito che si chiama Diario della Gratitudine!).
Nell’ambito delle emozioni spesso non serve avere un Diario prestampato, ma potete farvelo voi, come suggerisce questo articolo dedicato ai diari emotivi. Qui il link.
Ci sono artiste e artigiane che realizzano bellissimi prodotti come Burabacio.
Ci sono i diari legati ai libri, come il Book Journal o il recente Diario delle letture pubblicato da Pulce Edizioni.
C’è tutto il mondo del Life Planning e del Bullet Journal.
E poi ci sono tutti quegli infiniti mondi che ruotano intorno al mondo della cartoleria e della stationery, come Paperness, una cartoleria di Roma con un profilo Instagram da leccarsi i baffi.
C’è la rivista per i veri appassionati di carta, scrittura e decorazioni: Flow Magazine.
E infine c’è Pinterest, dove basta digitare “Journaling Inspiration” per entrare in un tunnel senza uscita.