Se chiudi gli occhi.
Chiudere gli occhi e immaginare.
E’ un gesto che ci prepara a lasciare un mondo e ad abbracciarne un altro, quello di chiudere gli occhi.
L’invito a chiudere gli occhi ci predispone a immaginare, ma non solo: ci prepara ad allertare gli altri sensi.
Tutti e sei.
Perché come diceva un famoso libro, L’essenziale è invisibile agli occhi. Non si vede che col cuore.
Questo post mi è venuto in mente sfogliando l’ultimo albo illustrato di Terre di Mezzo dal titolo Se chiudi gli occhi.
Se chiudi gli occhi di Victoria Perez Escrivà e Claudia Ranucci è un invito ad abbracciare un modo diverso di vedere le cose.
Il mondo possiamo guardarlo con gli occhi e poi possiamo vederlo con l’immaginazione.
Se chiudi gli occhi ci invita a vedere e a guardare.
E poi a sentire.
L’albo è costruito come un dialogo, un campo-controcampo tra la pagina destra e la pagina sinistra.
Due fratelli partono da un dato di realtà e ne danno due interpretazioni apparentemente diverse.
Apparentemente, perché in fondo entrambi i fratlli hanno ragione.
“L’orologio serve per sapere che ore sono”
“Macchè! L’orologio è una scatolina di legno con dentro un piccolo cuore. Ascolta”Ti ho detto che il sapone si usa per lavarsi!”
“Il sapone è un sasso che si scioglie e profuma. Prendi”“La lampadina è una cosa che fa la luce”
“No, la lampadina è una pallina liscia e molto calda. Non toccarla”“Papà è alto e porta il cappello”
“Ma cosa dici? Papà è un bacio che pizzica e sa di pipa”
Per uno dei due fratelli la realtà è come si presenta.
L’altro fratello vede con il cuore, si basa sulle sensazioni (alla fine di ogni sua frase c’è sempre un invito a fare, provare, ascoltare, annusare, sentire).
Entrambi hanno ragione, e il loro confronto, la loro consapevolezza di essere entrambi nel giusto, allarga i loro orizzonti.
Che cosa fa sì che la realtà si apra ad un’interpretazione più ampia? Più ricca di sfumature, di metafore, di sensazioni e di sinestesie?
Prova a chiudere gli occhi…
L’albo illustrato è un libro in cui ci si immerge in vari strati.
Ci si lascia suggestionare dal titolo e dalla copertina.
Per poi entrare nell’iillustrazione, che qui mescola un collage che utilizza cartoncini sovrapposti e disegni, vagamente ispirati a Anna Llenas.
Poi ci si lascia trasportare dalla dialogo campo-controcampo.
Ed è inevitabile sorridere davanti alle curiose e fantasiose interpretazioni di uno dei due fratelli.
Ci si fa memoria che dovremmi chiudere gli occhi più spesso e metterci in ascolto con tutto quello che non riguarda la vista, comprese immaginazione ed empatia.
Mi immagino Se chiudi gli occhi utilizzato in una classe.
Perché no, anche in una classe superiore.
è perfetto per giocare a tirare fuori immaginazione ed empatia.
Se vogliamo trovare un’altra interpretazione ancora, è possibile vedere il fratello più empatico e fantasioso come un bambino “speciale”: il suo modo di vedere così particolare può essere una sua risorsa messa in campo per compensare o una dote scaturita da una caratteristica particolare.
Lo scaffale ideale
A quali altri albi associo Se chiudi gli occhi?
Naturalmente su uno scaffale che parla di immaginazione e di definizione della realtà secondo quante più interpretazioni possibili.
Lo sguardo che cambia in fondo è uno dei temi più cari, ne avevo parlato anche qui, in un approfondimento sul punto di vista.
Harold e la matita viola, C.Johnson, Camelozampa
Harold crea dal nulla una storia. Gli bastano la sua immaginazione e la sua matita viola…che di fatto sono la stessa cosa.
Harold non è solo immaginazione, ma anche intraprendenza e resilienza: è la dimostrazione di come davanti alle difficoltà, anche quando sono trabocchetti della mente, le risorse degli individui sono già dentro di loro.
Apri bene gli occhi, Ramadier&Bourgeau, Babalibri
Sembra andare nel senso opposto: ho parlato di chiudere gli occhi per prepararsi ad abbracciare un nuovo modo di vedere e qui si parla di aprirli!
Certo, perché prima si chiudono gli occhi e si sgombra la mente.
Poi si immagina.
E quando siamo pronti a riaprire gli occhi, siamo liberi di accogliere.
Il grande viaggio della piccola Angelica, C.Gastaut, Gallucci
A volte possiamo cambiare i sensi e spegnere quello che più ci impedisce di esercitare la fantasia.
Chiudere gli occhi apre la mente, ma anche un po’ di silenzio aiuta a dare voce al nostro discorso interiore.
Ed è proprio questo il tema affrontato in questo albo illustrato di cui ho parlato proprio qui.
La cosa più importante, Wise Brown-Wisegard, Orecchio Acerbo
Più che sull’immaginazione e sulla capacità di sentire, questo albo lo associo a Se chiudi gli occhi per le diverse interpretazioni che si possono dare a una stessa cosa.
Sta poi a noi andare all’essenza.
Ne ho parlato qui.
Mi disegni un piccolo principe, Van Zeveren, Babalibri
Ma che succede quando qualcosa ci limita?
Quando l’immaginazione non è libera di esprimersi perché un limite materiale (o mentale?) ci blocca?In questo albo un agnellino è sconsolato: tutti sanno disegnare i Piccoli Principi, ma lui no e si confida preoccupato con la mamma.
Nemmeno la mamma è capace, ma attinge ad altre risorse: se non sai disegnare il Piccolo Principe, perché non provi a disegnare quello che gli altri non vedono?
L’immaginazione è una risorsa, così come la capacità di vedere da una prospettiva inedita.