Inizio questo articolo dedicato ai saggi sulla letteratura per l’infanzia con un aneddoto personale.
Nel 2015 lavoravo in un’agenzia di eventi come assistente organizzativa, lavoro che combinavo all’attività di fotografa.
Si può pensare che l’organizzazione eventi sia qualcosa di fiabesco e di folle insieme, sicuramente di stressante e creativo.
Il che è vero, ma anche no perché è tutto relativo.
L’agenzia per cui lavoravo aveva clienti in ambito bancario e assicurativo, quindi gli eventi erano principalmente convegni e congressi, dove la creatività non era proprio di casa.
Da assistente poi avevo tutta una parte che si svolgeva in ufficio, tra computer, excel e telefono.
Ho imparato moltissimo sull’organizzazione ma ho imparato una cosa ancora più importante: in ufficio io muoio.
Se ripenso a quel periodo, circa un paio di anni della mia vita, tra il 2014 e il 2016, ricordo un senso di oppressione che avevo sia sulla sfera lavorativa sia su quella personale: se riguardo le mie foto infatti sembro mia zia.
Una mia amica all’epoca mi disse che sembrava che indossassi un maglione liso e logoro che mi stava scomodo ma dal qaule non riuscivo a liberarmi.
Il mio rifugio, nel vero senso della parola, erano i libri: le mie pause pranzo le passavo alla Biblioteca vicina all’ufficio e, pur non essendo mai stata un’appassionata dichiarata di libri per ragazzi, era come se avessi bisogno di cose belle.
Mi capitava spesso di girare per i reparti ragazzi delle grandi librerie.
Steve Jobs diceva:
Abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione; loro sanno che cosa volete realmente diventare.
Credo che siano stati cuore e intuizione a farmi comprare il libro A scuola con i libri – Avventure di una libraia-maestra di Grazia Gotti (Bur).
Mai avuto in mente di diventare maestra né tantomeno di lavorare coi libri per ragazzi.
Ma quel libro mi chiamava ed era davvero una pausa di ossigeno.
Lo sfoglio adesso e trovo le evidenziature che avevo fatto su quei titoli e quegli autori per ricordarmi che avrei dovuto approfondire per capire chi erano.
Ho riletto recentemente quel libro, che per me rientra a pieno diritto nei saggi sulla letteratura per l’infanzia, e tutte le sottolineature sono in corrispondenza di libri, autori e illustratori che sono fondamentali nel settore dei libri per ragazzi.
Io non ne sapevo nulla.
All’epoca non avevo idea di cosa fossero Piccolo Blu Piccolo Giallo, la Bologna Children’s Book Fair o che poesia e arte potessero essere spiegate a scuola attraverso libri per bambini.
Era il 2015.
Alla fine del 2016 trovai lavoro, casualmente, proprio in una libreria per ragazzi.
Io volevo stare nella narrativa per adulti, mi sembrava una punizione stare tra i libri per bambini.
Ma leggendo e leggendo alla fine cuore e intelletto vennero conquistati da quelle letture.
Dagli albi illustrati in particolare, e poi dalla narrativa per ragazzi che quando è di qualità smuove qualcosa dentro ad ogni lettore degno di questo nome.
Anche se non un saggio tout court, A scuola con i libri è il libro da cui voglio cominciare per raccontare oggi come continuo la mia formazione nell’ambito della letteratura per ragazzi.
Una formazione che porto avanti su più fronti:
1. L’esperienza lavorativa in libreria: leggendo quanto più posso ciò che esce, mantenendo sempre uno sguardo trasversale e confrontandomi con le domande dei clienti. Queste domande sono il vero nutrimento. Ed è quello che racconto anche al corso Il mercato editoriale per bambini e ragazzi organizzato da Langue&Parole.
2. L’esperienza lavorativa nel settore editoriale: per alcune case editrici per ragazzi faccio la lettrice editoriale, cioè leggo e valuto testi non ancora pubblicati perché poi le case editrici decidano se dare alla luce il libro o meno. Leggo quasi esclusivamente testi dall’inglese e questo mi permette di avere uno sguardo sulle tendenze che potrebbero arrivare in Italia
3. Le fiere di settore erano (sigh!) un luogo prediletto di incontro e scambio!
4. Il dialogo con colleghi, altri librai, professionisti di settore con cui “parlare” la stessa lingua
5. Leggere (non partecipo mai, mi autocensuro rigidamente) i gruppi e le discussioni sui social. Mi aiutano a ad avere uno sguardo su quali siano dubbi e richieste di chi non appartiene al settore.
6. Formazione: ne farei più di quanta io possa realmente permettermi. Quest’anno ho partecipato a tanti seminari della Libreria dei Ragazzi ma ho frequentato anche molti webinar normalmente rivolti agli insegnanti, per meglio comprenderne le esigenze.
E poi c’è la formazione da autodidatta attraverso saggi sulla letteratura per l’infanzia.
Il settore della saggistica sulla letteratura per l’infanzia non è vastissimo ma un pochino ci si può perdere.
Come tutta la saggistica letteraria, anche in quella dedicata alla letteratura per l’infanzia si incappa spesso in testi scritti in ambito accademico e che fuori da quei corridoi non hanno possibilità applicative: spesso agli accademici piace cantarsela, suonarsela e ballarsela da soli.
Non ho la pretesa di darvi un elenco esaustivo di tutti i saggi sulla letteratura per l’infanzia in commercio.
Vi elenco alcuni di quelli che io ho letto e che ho ritenuto essere validi ma anche quelli che mi hanno lasciata perplessa.
Anche perché lo studio è continuo.
Scopro sempre nuovi saggi sulla letteratura per l’infanzia che mi arrivano anche dai vostri consigli.
Bisogna sempre ricordare che chi scrive, legge e studia saggi sulla letteratura per l’infanzia può avere obiettivi e motivazioni diverse: possono essere studenti di scienze della formazione o educatori, insegnanti appassionati di lettura o genitori alle prime armi con i libri per bambini, bibliotecari e librai che arricchiscono il proprio bagaglio.
Va da sè che tutte queste variabili entrano in gioco nel giudizio finale sull’utilità di questi testi.
quali sono i saggi sulla letteratura per l’infanzia che ho letto.
Che ho letto, quindi non sono TUTTI i saggi disponibili.
E che mi hanno lasciato qualcosa.
Quindi quelli che non ci sono è perché o non li ho ancora letti, o non mi hanno entusiasmato.
A scuola con i libri, Grazia Gotti, Bur
Come dicevo non è esattamente un saggio, ma un memoir al quale sono profondamente legata.
Grazia Gotti è stata una Maestra elementare per la quale i libri sono stati preziosi alleati.
Ma è stata anche una delle fondatrici della Libreria Giannino Stoppani di Bologna e dell’Accademia per Librai Drosselmeier.
E poi è scrittrice, formatrice, ha un ruolo importantissimo nella divulgazione dei libri per ragazzi.
In A scuola con i libri Grazia Gotti racconta la sua esperienza e di come, passo a passo, si sia presa cura della sua formazione e di quella dei suoi bambini trattando in classe argomenti e generi in maniera innovativa, sempre grazie al supporto dei libri.
Tanti sono testi, saggi, albi, narrativa e autori citati.
Si sottolinea, si prende nota e si va a cercare…e a studiare di nuovo.
Piccola nota: qualche tempo da scrissi a Grazia Gotti per raccontarle la mia storia e la incontrai anche di persona a Bologna.
La letteratura per l’infanzia, P.Boero-C.De Luca, Laterza
Qui siamo proprio sul puro manuale di storia.
Che serve sempre, per carità.
Ma io preferisco testi che mi diano input più applicativi, che possa cioè trasformarli in qualcosa di solido e concreto nel mio rapporto con chi mi ascolta.
Detto ciò, la storia della letteratura per l’infanzia va affrontata, anche perché si lega alla storia sociale e contemporanea, in particolare alla concezione di bambino in quanto tale e non come “adulto in miniatura”.
Questo testo parte dal Risorgimento per parlare di istruzione e politica scolastica e per passare poi a autori, libri e periodici rivolti “alla fanciullezza”, sino ad arrivare ai giorni nostri e alle problematiche della diffusione capillare della lettura.
Da avere? Sì, perché la storia è la base.
Guardare le figure. Gli illustratori italiani dei libri per l’infanzia, A. Faeti, Donzelli
Comprato perché Faeti è spesso citato da Grazia Gotti.
Da leggere dopo il saggio di Boero perché, dopo l’inquadramento dello sviluppo della letteratura per l’infanzia in Italia, si può passare ad analizzare la parte iconografica di tale letteratura.
Attenzione, siamo sempre nell’ambito della saggistica universitaria: non pensate di leggere questi testi a letto prima di andare a dormire.
L’approccio da dare ai saggi sulla letteratura per l’infanzia è quello puro dello studio.
Ad occhi aperti. Leggere l’albo illustrato, AA.VV. di Hamelin, Donzelli
Hamelin è un ‘Associazione Culturale che si occupa di promozione della lettura per bambini e ragazzi.
Alla Fiera di Bologna il loro è il primo stand che visito per fare incetta di pubblicazioni, che ogni anno escono sotto specifici fili tematici.
Gli esperti di Hamelin sono pedagogisti e persone specializzate in letteratura per l’infanzia.
Il loro sguardo, i loro saggi raccolti nelle pubblicazioni sopra citate sono per me importante nutrimento per la mente.
In questo saggio di Donzelli gli esperti di Hamelin cercano di tracciare una storia e una fenomenologia dell’albo illustrato per permettere a chi lavora con i libri e con i ragazzi di cogliere appieno il senso di questo potentissimo strumento.
Apro il saggio a caso in questo momento e trovo una mia sottolineatura all’interno del capitolo intitolato Albo e tempo firmato da Emilio Varrà:
ogni storia, a partire dalla nostra, è solo una delle tante possibili. non si è più gli unici e al centro. quando si scopre questo, si è diventati grandi.
Qui trovate il link alla pubblicazione Oblò, monografie dedicate a singoli autori, mentre qui il loro bookshop (anche se alcune pubblicazioni che fortunatamente ho acquistato non sono più disponibili).
Libri nella giungla. Orientarsi nell’editoria per ragazzi, G.Grilli, Carocci
Come la maggior parte dei saggi sulla letteratura per l’infanzia qui proposti, ogni libro si compone di più interventi, spesso accademici, raccolti secondo un filo tematico.
Giorgia Grilli in questo saggio ormai del 2010, mette sotto la lente d’ingrandimento l’iperproduttività del settore ragazzi: un’iperproduttività che va a scapito spesso della qualità.
Ed è sulla qualità che invece di sofferma, raccontando la grandezza di alcuni autori e dei loro libri di narrativa per ragazzi.
Libri così tanto profondi da toccare le corde dell’essere e dell’essere umano in divenire
Parlando di classici e di classici contemporanei, l’autrice cerca di fornire degli strumenti critici attraverso i quali selezionare buona letteratura per ragazzi.
Gli autori di cui parla, come Burgess o Almond, sono infatti dei mostri sacri del settore, ma il problema è che essendo del 2010, alcuni libri citati sono ormai fuori catalogo.
Le terre della fantasia: leggere la letteratura per l’infanzia e l’adolescenza, Marnie Campagnaro, Donzelli
Marnie Campagnaro è un’altra voce autorevole nel panorama dello studio della letteratura per l’infanzia.
La studiosa e autrice ha uno sguardo attento e trasversale sulla letteratura per ragazzi, qui analizzata dal punto di vista.
Mi è infatti difficile riuscire a riassumere di cosa tratta questo saggio, ma con certezza posso dire che sia illuminante.
Marnie Campagnaro porta l’attenzione sulla produzione letteraria di qualità.
“…vi sono due tipi di libri: quelli scritti per fornire insegnamenti, per far imparare le buone maniere, insomma per trasmettere una morale; quelli che invece testimoniano la possibilità di altre visioni dell’esistenza umana e che agiscono come una forma di cambiamento.
Sono i libri in cui gli autori non hanno dimenticato di essere stati bambini…”
(Mario Priore in Le terre della fantasia)
Il saggio contiene una serie di capitoli che seguono le file di trame e orditi che si dipanano dalla letteratura per ragazzi (narrativa e albi) e apre a riflessioni illuminanti.
Più di tutti mi ha colpito una rilettura del personaggio di Medusa, che tutti trattano come un mostro ma che pochi leggono davvero per ciò che è: vittima che ha subito una punizione.
Meraviglie Mute, Marcella Terrusi, Carocci
Da avere.
Un saggio bellissimo con un approccio pratico e insieme profondo nell’analisi (e quindi nell’applicazione) del silent book.
La sua scrittura è molto lontana dall’accademismo e per questo forse è quello che più di tutti ho apprezzato.
Uno strumento prezioso e pericoloso: dopo vorrete comprare tutti i silent book di cui l’autrice parla.
Siamo quello che leggiamo, Aidan Chambers, Equilibri
Prezioso, prezioso, preziosissimo.
Sta qui in questo punto della lista ma è una Bibbia per tutti coloro che vogliono lavorare con i libri per ragazzi.
Se si vuole addentrarsi tra i saggi sulla letteratura per l’infanzia, questo non può mancare.
Insieme ovviamente alle altre pubblicazioni di questo grandissimo autore e promotore di lettura.
Qui ci muoviamo non tanto sul terreno dell’albo illustrato, quanto della narrativa rivolta ai giovani lettori in generale.
Aidan Chambers è stimato scrittore per ragazzi ed è anche promotore alla lettura, sebbene questa definizione in rapporto alla persona sia riduttiva.
Aidan Chambers è riuscito a teorizzare la lettura, la lettura in rapporto all’infanzia e la lettura in rapporto a chi la promuove in maniera pratica, filosofica, di grande impatto.
Molti dei suoi scritti me li sono trascritti e sono diventati parte integrante del mio lavoro.
Siamo quello che leggiamo è un’approfondita analisi di come la lettura lavori sull’individuo (il giovane individuo in formazione) e di come librai, bibliotecari e insegnanti possano traghettare i lettori verso la lettrura di qualità.
Altri saggi sulla letteratura per l’infanzia
Di Aidan Chambers consiglio anche Il lettore infinito e L’età sospesa.
Della casa editrice Equilibri suggerisco anche il saggio Nel Giardino segreto meravigliosa riflessione che parte dal Giardino Segreto per estendersi a quello spazio interiore ch ciascuno di noi ha e che la lettertaura aiuta a coltivare.
Per una letteratura senza aggettivi di Maria Teresa Andruetto.
Non è approfondito come i precedenti, ma per iniziare a capire la valenza della letteratura per ragazzi consiglio Perché dovresti leggere libri per ragazzi anche se sei vecchio e saggio di Katherine Rundell.
Ne avevo parlato qui.
Imprescindibile è ovviamente La morfologia della fiaba di Propp.
Ho trovato utili per il mio lavoro anche Ci piace leggere di Add Editore, Gli amici ritrovati di Faeti, Crescere con i libri di Sellerio.
La nuova collana di saggi di Topipittori rientra negli approfondimenti applicativi e tematici. legati alla letteratura per ragazzi.
In particolare Antonella Capetti con A scuola con gli albi approfondisce l’utilizzo dell’albo nella didattica alla primaria, Silvia Vecchini esplora la spiritualità del mondo bambino attraverso la poesia con Una frescura al centro del petto e Rosa Tiziana Bruno parla di natura, lettura e scrittura in Educare al pensiero ecologico.
Ho letto anche La letteratura invisibile: infanzia e libri per bambini (Beseghi-Grilli) ma ho preferito altri saggi.
Cosa sto studiando (gennaio 2021)?
Al momento, per colpa di Annalisa di Diario di un’educatrice, sto studiando il saggio di Silvia Blezze Picherle Formare lettori, che presto diventerà una Bibbia al pari di Aidan Chambers.
E ho in lettura anche un’altro saggio di Marnie Campagnaro dal titolo La grande guerra raccontata ai ragazzi (Donzelli)