Il tema degli albi illustrati sulla resilienza fa parte della seconda puntata in collaborazione con Il genitore consapevole.
Qui trovi la prima puntata dedicata al Tempo dei bambini e qui trovi altre info sulla Parent Coach Elisa de Il genitore consapevole.
Ma prima una premessa.
A fine 2020 nelle storie di instagram, come su tutti i social dal resto, si trovano file di ricordi, carrellate di successi, liste di propositi e classifiche di cose belle e meno belle. Tra queste mi è capitato più volte di leggere post a temi “parole”: quale parole vorresti per il 2021? Quale descrive il tuo 2020? Qual è la parola che non soporti più?
Ecco, a quest’ultima domanda sono rimasta stupita di leggere decine e decine di risposte uguali: resilienza.
Resilienza è forse la parola più abusata di questo momento storico.
/re·si·lièn·za/
sostantivo femminile
Capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi.In psicologia, la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà.
Il motivo per cui resilienza sia una parola che molte persone non sopportano più è sicuramente dovuto al fatto che i social amplificano la presenza (e l’abuso) di parole, espressioni, concetti.
E’ da poco che la resilienza è riconosciuta in quanto tale, forse solo da quando l’intelligenza emotiva è diventata “fenomeno” grazie al film Upside Down.
Certi fenomeni sono solo che benefici, perché puntano l’attenzione su necessità reali e percepite.
Crescere bambini emotivamente agili e che hanno dentro di loro una forza resiliente è un obiettivo che i genitori più consapevoli sanno di dover fare loro.
E infatti Elisa Pella parla così a proposito di bambini e resilienza:
aiutare i bambini a essere più resilienti significa aiutarli a tollerare una gamma più ampia di sentimenti che definiremmo negativi senza per questo abbattersi, scoraggiarsi, andare in ansia o nel panico.
la resilienza ha anche a che fare con la velocità con cui ci si riprende dopo una difficoltà o un fallimento.
il ruolo dei genitori nel favorire la resilienza dei bambini è dunque quello di renderli consapevoli di possedere o poter sviluppare le competenze necessarie per superare gli ostacoli che incontreranno.
come di raggiunge questo risultato?
innanzitutto ponendo solide basi per un attaccamento sicuro (tramite ascolto, rispetto ed empatia), in secondo luogo consentendo che i bambini sperimentino livelli accettabili di frustrazione o tristezza e infine incoraggiandoli a fare da soli e riconoscendo i loro progressi.
Gli albi illustrati sono compagni di viaggio ottimi, perché se letti insieme ai bambini permettono ad alcuni concetti di entrare ancora più in profondità nel quotidiano.
Ecco quindi un elenco di albi illustrati sulla resilienza.
In realtà gli albi illustrati sulla resilienza potrebbero essere molto più di sette e, come dico sempre, gli albi illustrati di qualità non sono storie “a tema”: sono storie belle e in quanto tali hanno numerosi strati di lettura.
La resilienza nei libri per bambini è molto più diffusa di quanto non si pensi, solo che spesso non è apertamente dichiarata.
Va riconosciuta.
E altrettanto spesso si accompagna ad altri temi.
E’ possibile leggere albi illustrati sulla resilienza e trovarsi a leggere di paura, di timidezza, di tempo, di amicizia, di scuola, di crescita.
Io ho scelto e selezionato questi sette.
Albi illustrati sulla resilienza
Un sassolino nel cuore, S.TRofa-S.mulazzani, terre di mezzo
Avete presente quando c’è qualcosa che non va?
Charlie Brown parlava della tristezza che ti fa il nodo in gola.
Che sia un nodo in gola o un sassolino nel cuore, questo albo illustrato insegna a usare le metafore e a verbalizzare il proprio malessere.
Verbalizzare, fosse anche solo attraverso una semplice metafora, vuol dire saper dare corpo a una emozione.
Renderla riconoscibile, tirarla fuori dalla sfera delle sensazioni e esternarla, per condividerla con gli altri.
Il coniglietto protagonista dice di avere un sassolino nel cuore.
E allora come si può fare?
Gli amici intervengono, stando accanto al protagonista e trovando tanti modi per gestire questo sassolino: lo si scuote via come un sassolino dalla scarpa? Lo si fa dondolare avanti e indietro andando sull’altalena? Gli si fanno tante carezze oppure il solletico?
In Un sassolino nel cuore la resilienza è un modo per attraversare il dolore, starci dentro trovando fuori qualcosa che ci dia compagnia e conforto fin tanto che non che quel sassolino non se ne va.
Sciocco billy, A.Browne, Donzelli
Apparentemente questo albo illustrato, tra i meno conosciuti di Anthony Browne, è un libro sulla paura.
Perché Billy fa un sacco di pensieri: ha pensieri sui cappelli, sulle scarpe, sulla pioggia.
La sequenza che mostra Billy e i suoi pensieri è bellissima, perché mentre le parole spiegano su cosa Billy si soffermi, le immagini danno corpo al seguito di quei pensieri: quando pensiamo a qualcosa che ci spaventa non pensiamo solo all’oggetto in sé, ma alle sue conseguenze.
Un montare di “E se, e se, e se”.
Una sera dalla nonna Billy vince la sua paura di essere preso per sciocco e confessa i suoi timori alla nonna.
La nonna accoglie la sua preoccupazione, lo rassicura sul fatto di non essere per nulla sciocco e gli rivela il suo segreto per dormire senza pensieri.
Gli fa dono di tanti piccoli pupazzetti: a loro, prima di dormire, Billy può confessare le sue paure.
Dopo essersene liberato potrà dormire sereno.
E così succede.
Per Billy e per la sua nonna resilienza vuol dire accogliere uno stato di cose (la paura) e non respingerla, non temerla, non ridicolizzarla.
A volte c’è solo bisogno di un piccolo aiuto dall’esterno.
Capitomboli e bernoccoli, G.Quarenghi-C.Carrer, Rizzoli
La resilienza si impara vivendo.
La preziosa lezione di questo piccolo e bellissimo albo illustrato è proprio questa.
Capitomboli e bernoccoli è raccontato per metà dal punto di vista di un bambino che nella sua smania di scoprire il mondo di fa spesso male.
Vuole andare sul dondolo, ma cade.
Vuol toccare la torta, ma il forno scotta.
Ogni volta una caduta, un livido, qualche lacrimone.
E’ la mamma a spiegargli parte del segreto della resilienza: da bambini si cade spesso perché è così che si impara a non farlo.
Splendida è la metafora dello zainetto: ogni bambino nasce con uno zainetto con il quale affrontare la vita. La cosa bella è che man mano che conquista i suoi passi, può svuotare lo zaino dai lividi e dai bernoccoli.
Hanno fatto il loro compito, gli hanno insegnato a stare in piedi, a fare attenzione.
Lezioni di volo, V.Pirkko, Clavis
Questo piccolo albo è una variazione su tema di Capitomboli e bernoccoli.
Si susseguono tanti quadri dove protagonista è un uccellino.
Le sue ali sono piccole, la sua forma è ancora quella dei cuccioli.
Lui sogna di volare come i grandi uccelli ma il suo tempo deve arrivare con calma.
Nel frattempo, prima di volare, ci sono tante altre lezioni utili per la vita da apprendere.
Ad esempio può tenere conto che fallire vuol dire essere più forti.
Che non bisogna troppo paragonarsi agli altri o affidarsi a loro per il nostro successo.
E che certe giornate iniziano proprio storte.
Ma tutto quello che ci serve è già dentro di noi, dobbiamo allenare quella forza.
Un regalo bellissimo, un messaggio molto grande in un libro tanto piccolo.
Fortunatamente, R.Charlip, Orecchio Acerbo
Amo molto questo albo, che più volte ho consigliato per via del suo schema narrativo alternato che genera un crescendo di attenzione.
E’ anche un perfetto esempio di albo illustrato sulla resilienza, perché è un continuo campo contro-campo di cose che vanno bene e cose che vanno male.
Come la vita: puoi essere stato invitato a una festa di compleanno, ma la festa può essere dall’altra parte del mondo. E allora potresti avere un super aereo per andarci. Ma l’aereo potrebbe cadere…
Fortunatamente è un perfetto esempio di adattamento al cambiamento:
Il chiosco, A.Melece, Jaca Book
Anche il Chiosco è un esempio di adattamento al cambiamento.
Ne avevo parlato già qui, in questo articolo sul cambiamento, e qui quando parlavo di punto di vista da allenare con gli albi illustrati.
Diciamo che se non ti piace dove stai, puoi sempre cambiare, non sei un albero.
Ed è quello che succede alla protagonista anche se lei il cambiamento non ce lo cerca.
Semplicemente un giorno succede che rimane incastrata nel suo chiosco e questo si stacca dalla sua solita postazione.
Se la vita di dà limoni, fai una limonata.
E così la protagonista, dal suo chiosco inizia a scoprire prima la città e poi il mondo.
Trovandosi un nuovo posto in cui stare.
La voce del mare, M.VAn der wel, Sassi
Di tutti gli albi illustrati sulla resilienza, questo è quello più ad ampio respiro, nel senso che la resilienza per Jona è il suo modo per attarversare la vita.
In La voce del mare seguiamo Jona in vari momenti della sua vita: da bambino, da ragazzino, da adulto, da anziano.
Per tutta la vita insegue un grande progetto: immergersi nel mare senza aver problemi di mancanza di ossigeno.
E per anni cerca di farlo con gli strumenti che ha a disposizione.
Spesso fallisce e quasi sempre qualcuno gli ricorda che lui è fatto per la terra e di togliersi certi grilli dalla testa.
Per Jona resilienza è continuare a credere nel suo sogno e accumulare esperienza e conoscenza man mano che gli anni passano.
Senza lasciarsi abbattere da insuccessi o beffe varie.