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Progetto didattico sulle categorie
Cose così cose cosà si presenta come un albo illustrato non fiction che propone una tassonomia sensoriale del mondo.
Esseri viventi e oggetti di varia natura vengono raggruppati a seconda di specifiche caratteristiche.
E si accostano sullo stesso piano mondi molto distanti.
Cose così cose cosà è composto da 23 tavole a doppia pagina che organizzano il mondo in questo modo:
Cose che si aprono
Cose che profumano
Cose che illuminano
Cose che pizzicano
Cose a strisce
Cose veloci
Cose che pungono
Cose che volano
Cose che cadono
Cose coi buchi
Cose che saltano
Cose morbide
Cose puzzolenti
Cose che si sciolgono
Cose che fanno il paio
Cose che brillano
Cose che si appiccicano
Cose delicate
Cose che se ne vanno
Cose che si somigliano
Cose che tagliano
Cose lente
Cose che fanno un rumorino
Si aggiungono due tavole di “cose straordinarie”, che in quanto tali fuoriescono da qualsiasi categoria (un arcobaleno e un’aurora boreale) e una cosa che si chiude (un sipario che ci fa da commiato).
Il filo conduttore del lavoro che si può fare con Cose così cose cosà prende il via proprio dalle categorie.
Ogni cosa e ogni essere vivente ha delle caratteristiche.
Possono essere caratteristiche che tratteggiano la principale connotazione, ma possono essere attributi di varia natura, anche contingente.
Ad esempio, tra le “Cose che volano” c’è la foglia.
Volare non è il principale attributo che si pensa abbia una foglia, ma in autunno, quando si stacca dall’albero, e con il vento, può anche volare.
Cose molto diverse tra loro possono avere le medesime caratteristiche.
Come la morbidezza, una qualità comune a tanti elementi.
Sfruttando la naturale propensione alla curiosità e la necessità di conoscere il mondo circostante mediante esplorazione e nomenclatura, si fa esperienza del mondo. 7
Questo vale per i più piccoli, ma man mano che si cresce aumentando le domande e le cose non esistono più solo in quanto “nomi”, ma anche in base ad altri attributi, oggettivi, osservabili, misurabili, sfuggenti.
Dal nome in sé e per sé si passa all’osservazione profonda e alla descrizione.
Il punto massimo è l’organizzazione del mondo in base non solo all’oggettività ma anche in base alla soggettività, tenendo sé stessi come unità di misura (un lavoro quasi autobiografico necessario in età preadolescenziale e adolescenziale).
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Spunti operativi a partire da Cose così cose cosà
Propongo di seguito un percorso che parte dallo stesso punto di partenza ma si declina in modo diverso a seconda di ogni ordine e grado.
La suddivisione va per classi e scuole:
1. Scuola dell’infanzia (a partire dai 4 anni)
2. Scuola primaria di primo grado
3. Scuola secondaria di primo grado (applicabile anche al secondo grado)
Cose così cose cosà alla scuola dell’infanzia
L’albo illustrato, soprattutto nella sua applicazione con i bambini più piccoli, deve sempre essere inserito in un contesto esperienziale.
Alcune categorie infatti rischiano di apparire troppo astratte per i bambini più piccoli e quindi è necessario avvicinarli in maniera più semplice e diretta.
Partendo dalla lettura, si può invitare i bambini a creare delle categorie semplici: cose rosse, cose gialle, cose quadrate, ecc.
Un lavoro di questo tipo si inserisce all’interno di una visione pedagogica di ispirazione montessoriana, secondo la quale il bambino, naturalmente curioso, può conoscere il quotidiano attraverso osservazione, denominazione e categorizzazione.
Allo stesso modo si può iniziare a introdurre qualche concetto come quelli di insieme, di gruppo, di appartenenza.
Cose così cose cosà alla scuola primaria
In questa fase si può cominciare, in modo semplice, partendo sempre dalle categorie più basilari per arrivare a rendere le cose via via più complesse.
Si possono riprendere dei concetti introdotti superficialmente in precedenza e svilupparli, come quelli di insieme, gruppo e appartenenza, utili anche nelle materie scientifiche.
Attribuire e individuare caratteristiche oggettive di elementi naturali e non solo, spinge i bambini all’osservazione, all’indagine e alla ricerca del vocabolo che più adatto.
Tra la quarta e la quinta elementare le caratteristiche fisiche e sensoriali possono essere declinate in base alla soggettività.
Cose così cose cosà alla secondaria
Se nei primi due percorsi abbiamo seguito un naturale percorso che procede di pari passo con lo sviluppo cognitivo, ora si punta alla complessità.
Partiamo tutti da una base, cioè da categorizzazioni standard, ma col tempo impariamo a creare nuove relazioni.
Quindi nuove categorizzazioni.
Categorie che possono avere una natura pratica ma anche filosofica.
Con i ragazzi più grandi ha quindi senso puntare al discorso filosofico e alla descrizione del mondo in base al sentire e all’essere.
Dalla categoria oggettiva si può passare quella soggettiva: ciò che amo, ciò che non mi piace, ciò che mi fa stare bene.
Ad esempio le categorie erano i modi di essere della realtà (Aristotele).
Poi le categorie sono diventate i modi di percepire la realtà (Kant).
Obiettivi formativi:
Capacità di stabilire relazioni e connessioni
Osservazione e analisi
Individuazione
Trasversalità
Denominazione, capacità descrittiva ed espositiva
Sviluppo dell’intelligenza emotiva
Autoanalisi
Dialogo interiore
Riflessione metacognitiva
Una postilla: il percorso che parte da Cose così cose cosà e che si gioca sul concetto di classificazione e categorizzazione può beneficiare e arricchirsi della singola esperienza apportata da ogni insegnante.
L’idea è standard, ma può essere adattata e trasformata di volta in base all’insegnante, al contesto, alla classe, alle finalità.
Leggi anche Albi illustrati sulle cose.