Le illustrazioni di Alice nel paese delle meraviglie: quale scegliere?

Di illustrazioni di Alice nel paese delle meraviglie ce ne sono moltissime.

Non solo perché Alice nel paese delle meraviglie è uno di quei classici che è stato letto, riletto, interpretato, forzato, illustrato, rivisitato, criticato da tutte le possibili scuole di pensiero.

Ma anche perché di illustrazioni di Alice nel paese delle meraviglie in questo momento la libreria ne sta vedendo una bellissima fioritura.

Solo per citare due degli esempi più recenti e favolosi, basti pensare a Benjamin Lacombe per L’Ippocampo e quella di Chris Riddell per Il Castoro.

Una delle domande che ricorre di più tra chi è appassionato di letteratura per l’infanzia è

tra tutte le illustrazioni di Alice nel paese delle meraviglie, qual è la migliore edizione da scegliere?

E io utilizzo una delle mie citazioni preferite di sempre, che guarda caso viene proprio da Alice nel paese delle meraviglie.

Tutto dipende da dove vuoi andare.

Per rispondere a questa domanda, per la quale naturalmente non esiste una risposta certa, io e Erjola Jaho, critica letteraria di letteratura per l’infanzia (qui il suo sito), abbiamo fatto una chiacchierata.

Che poi abbiamo deciso di mettere a disposizione di tutti su youtube.

Ci trovate qui, se volete guardare tutto il video e vedere più da vicino la nostra carrellata di illustrazioni di Alice nel paese delle meraviglie.

Quali sono le edizioni illustrare di Alice nel paese delle meraviglie al momento disponibili?

Innanzitutto bisogna ricordare che le illustrazioni di Alice nel paese delle meraviglie hanno una genesi precisa: il libro viene pubblicato con le illustrazioni di Sir John Tenniel, voluto proprio dallo stesso Lewis Carroll.

Carroll teneva moltissimo alla sua creatura ed esercitò un controllo puntiglioso sulle immagini, vicenda che viene raccontata in diversi apparati biografici e appendici di approfondimento alle varie edizioni esistenti.

Lo stesso Carroll aveva realizzato delle illustrazioni, alle quali Tenniel si attenne.

Se desiderate avere un’edizione che contenga le illustrazioni originali, è l’edizione Mondadori quella che fa per voi.

Tra l’altro edizione che contiene nello stesso volume sia Alice nel paese delle meraviglie che Attraverso lo specchio.

Un’altra edizione che contiene entrambe le storie in unico volume è quella con elementi interattivi illustrata dai MinaLima, edita da L’Ippocampo.

L’edizione Minalima è un’edizione particolare: il duo di artisti e grafici Miraphora Mina e Eduardo Lima è quello che ha realizzato tutto l’universo visuale di Harry Potter.

Hanno poi realizzato delle edizioni preziose dei principali classici dell’infanzia.
Queste edizioni fanno loro la tradizione britannica in puro stile arts&crafts e sono arricchite da elementi interattivi e mobili.

La versione illustrata da Benjamin Lacombe, sempre edita da L’Ippocampo, ci porta all’interno dell’interpretazione d’autore.

le illustrazioni di Alice nel paese delle meraviglie

Lacombe per L’Ippocampo ha illustrato Alice nel paese delle meraviglie, Attraverso lo specchio, il libro carosello e le carte da gioco.

Quando un illustratore si trova al cospetto di un classico, possono accadere due cose.

si può decidere di “asservire” la propria opera alla parte letteraria oppure mantenere un’autonomia artistica con una forte impronta personale.

Pur nel totale rispetto dell’opera.

Le illustrazioni di Alice nel paese delle meraviglie di cui abbiamo parlato Erjola Jaho e io appartengono a questa seconda categoria.

E Benjamin Lacombe ne è esempio perfetto.
Lacombe è un autore che effettua sempre, in tutte i suoi lavori, un grandissimo studio non solo sull’opera che andrà ad illustrare, ma su tutto il contesto storico e artistico di riferimento.

Il suo stile, che potremmo definire neo surrealista, interpreta una Alice onirica, misteriosa, a tratti inquietante.

Le sue immagini hanno una profondità cromatica pastosa che dà come l’impressione di osservare il suo mondo attraverso il fogliame di un bosco.

Accanto a queste immagini in perfetto stile “Lacombe”, ci sono delle illustrazioni in bianco e nero che circondano il testo che sono un chiaro richiamo al lavoro originale di Tenniel.

Alice Chris Riddell

Chris Riddell predilige il bianco e nero, anche se non disdegna tavole colorate, come questa qui sopra.

Di tutte le illustrazioni di Alice nel paese delle meraviglie, l’edizione di Chris Riddell è quella più ricca come quantità di immagini.

Le illustrazioni di Alice nel paese delle meraviglie possono essere comparate perché tutti gli illustratori si sono confrontati con le scene salienti.

Tutti hanno interpretato la caduta nella tana del coniglio, Alice che cresce e rimpicciolisce, il Brucaliffo o Il Cappellaio Matto.

Chris Riddell va oltre e quasi non lascia spazi bianchi.
Non lascia quasi nulla all’immaginazione e illustra anche ciò che non è mai stato illustrato prima.

alice dautremer

Anche Rebecca Dautremer opera un lavoro dalla forte impronta autoriale.

Il suo Paese delle meraviglie infatti gioca moltissimo sulle prospettive e i punti di vista arditi, sulla cromia che ricorda vagamente le fotografie in seppia e sulla forte presenza dell’acqua.

Le illustrazioni di Alice nel paese delle meraviglie e la rappresentazione d Alice.

Prendendo in esame la sola figura di Alice, le precedenti illustrazioni presentano Alice bionda e boccolosa oppure mora con un caschetto irriverente.

Qual è la vera Alice?

Ciò che affascina di un libro labirintico e disorientante come Alice nel paese delle meraviglie è che, quando ti sembra di aver afferrato la verità, di colpo si scopre che ce n’è un’altra.

Alice nel paese delle meraviglie fu inventato da Lewis Carroll per la piccola Alice Liddell, una bambina di sette anni coi capelli corti e castani.

Eccola, ritratta dallo stesso Carroll.

Alice Liddel

Ma nell’immaginario dell’autore, reso riconoscibile dalle illustrazioni vergate di suo pugno, Alice era bionda, più rassomigliante ad un’altra bambina di sua conoscenza, Beatrice Henley.

La visione di Disney ha scelto la Alice bionda e questa visione si è fagocitata tutto l’immaginario successivo dell’opera.
Tutt’oggi è difficile non pensare al Gatto del Cheshire che non sia a strisce viole e fuxia.

A sinistra Beatrice Henley ritratta da Lewis Carroll, a destra Alice illustrata da Tenniel.

 

Ecco che quindi gli illustratori operano già una scelta prediligendo una Alice piuttosto che un’altra: Lacombe sceglie la Alice-Beatrice, Dautremer e Riddell la Alice Liddel.

La stessa comparazione può essere fatta anche per altre scene ed altri personaggi.

Ad esempio per il Cappellaio Matto.

Lacombe sceglie un Cappellaio languido, affascinante ed elegante.

Dautremer rappresenta un cappellaio dalla pelle scura, e Riddell opera una scelta inconsueta dando al suo cappellaio le sembianze di una donna.

Altre illustrazioni di Alice nel paese delle meraviglie

Come Erjola Jaho sottolinea nella nostra chiacchierata, ci sono due illustratori che si sono distinti per scelte affatto personali che si discostano dall’immaginario.

illustrazioni di Alice nel paese delle meraviglie
La Alice di Helen Oxenbury

Helen Oxenbury (edizione Mondadori) decide di slegare i suoi personaggi e il suo paese delle meraviglie dall’atmosfera originale vittoriana per dar loro una dimensione atemporale e insieme più coeva al presente, di modo che i bambini possano riconoscersi.

La Alice di Anthony Browne

Anthony Browne realizza una Alice nè bionda né mora, ma unica.
Come lo stile illustrativo che contraddistingue questo artista grandissimo dalle influenze surrealiste, magrittiane e metafisiche.

Julia Sarda

Julia Sarda porta nella sua Alice le atmosfere un po’ dark e un po’ espressioniste che caratterizzano tutti i suoi lavori.

E una menzione va fatta anche all’edizione di Alice illustrata dall’artista britannico Arthur Rackham la cui opera risente delle influenze del liberty e dell’art nouveau.

Arthur Rackham

Per una panoramica di approfondimento e una comparazione delle illustrazioni di Alice nel paese delle meraviglie vi suggerisco l’articolo di approfondimento di Erjola, che trovate qui.

Erjola fa anche un approfondimento sulla logica presente in Alice, che è ricchissima.

Carroll era un uomo di vivace vita interiore, una vivacità che in mezzo agli adulti faticava ad esprimere, per via della sua balbuzie e forse per le imposizioni sociali.

Ma con i bambini liberava la sua fervida fantasia, che ha fatto nascere questa straordinaria opera.

Lewis Carroll era anche matematico e fotografo, ed entrambe queste influenze si trovano nelle sue opere.

L’ultima chicca che io vi suggerisco è questo libro dedicato al Lewis Carroll fotografo, edito da Abscondita.
Uno sguardo diverso al mondo espressivo di questo personaggio così particolare.

E la dimensione della fotografia storica è presente in qualche citazione metaletteraria nell’opera di Lacombe.

Ricapitolando.

Quale Alice nel paese delle meraviglie scegliere?

Quella che preferite.
Per gusto personale, principalmente.
O tutte quante, se siete ossessionati dalle illustrazioni come siamo io e Erjola.

Mi sbilancio e suggerirei quella di Chris Riddell se il vostro pubblico è bambino, per la semplice ragione che di tutte è quella con la maggiore quantità di illustrazione a corredo del testo.

Ecco le edizioni al completo:

Mondadori: Alice nel paese delle meraviglie e Attraverso lo specchio contenute nello stesso volume e illustrate da Tenniel.

L’Ippocampo: Alice nel paese delle meraviglie e Attraverso lo specchio in un unico volume illustrate dai Minalima.

L’Edizione in due  volumi e il carosello di Benjamin Lacombe de L’Ippocampo.

Alice nel paese delle meraviglie illustrata da Rebecca Dautremer ed edita da Rizzoli.

La versione di Alice di Helen Oxenbury edita da Mondadori.

La Alice di Chris Riddell nella nuova edizione de Il Castoro.

Esiste una versione illustrata dal grandissimo Lele Luzzati, edita da Mondadori, e una di Valeria Docampo, edita da Terre di Mezzo 

Qui un approfondimento sul mondo teatrale e scenografico della Alice di Luzzati.

E poi ci sono le introvabili in italiano, ovvero quelle di Arthur Rackham, di Anthony Browne e di Julia Sarda.

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