La spedizione di Ippocampo, scritto e illustrato da S. Servant eA. Spiry, Ippocampo e un albo illustrato che piacerà a chi guarda alla vita come un viaggio.
Infatti avevo parlato di questo albo illustrato anche qui.
è l’albo da regalare a chi sta per compiere un viaggio.
Un viaggio che inizia con una nascita:
Il viaggio di una relazione
Un viaggio avventuroso, una scommessa su sé stessi.
La prova che dobbiamo superare per essere noi stessi.
Ma anche il viaggio inteso come ritorno o come inversione di rotta.
La tensione che ci spinge a cercare l’isola segreta, il tesoro nascosto, l’orizzonte che è sempre un po’ più in là del nostro progetto.
Tante sono le figure che si riconoscono in un albo illustrato come La spedizione di Ippocampo
Le figure genitoriali, i maestri, le comunità educanti.
Le persone che rispettano le libertà, proprie e degli albi, anche quando significare lasciare andare.
E in fondo, il viaggio, quel “Avanti tutta!” riguarda proprio tutti.
La spedizione di Ippocampo sembra derivare direttamente da un quadro di Gauguin.
Ha dei colori pieni, come l’interno dei frutti esotici, che investono il lettore come le onde del mare di cui questo albo illustrato è fatto.
La voce narrante è quella di una bambina prima, di una giovane donna dopo, di una persona matura e di un adulto anziano.
Una bambina che nasce su un’isola ma che ha il cuore lanciato verso l’orizzonte.
La cosa più importante è che nessuno le limita l’orizzonte.
E prima di tutto, La spedizione di Ippocampo è un albo illustrato che invita ad affrontare la vita a testa alta.
E’ quell’albo illustrato da regalare a chi non deve temere né il futuro né imposizioni di sorta, siano essere esterne o interne a noi.
I genitori della bambina non danno limiti o imposizioni.
i miei genitori sapevano che non sarei rimasta per sempre su quel lembo di terra.
Così mi hanno aiutata, con dedizione e pazienza
Non è questo il compito di chi educa?
Dedizione e pazienza, nel rispetto della libertà.
I grandi viaggi avvengono (anche) in solitaria, ma le abilità che il navigatore mette in atto le ha imparate da qualcuno.
mi hanno dato il coraggio, la forza e il sorriso, la più potente delle armi, la più splendente delle spade.
E così la giovane donna parte.
Ha messo insieme la propria attrezzatura, ha imparato a contare su di sé.
Lascia indietro la sua origine.
Attraversa oceani, passa in mezzo alle tempeste.
Naviga verso l’orizzonte da sola ma mai sola, perché sulla sua rotta fa tanti incontri.
ho trovato riparo nei porti, fra calde braccia sconosciute.
fiera e spavalda, ho sfidato la fortuna, ho litigato e amato, ho perso, ho vinto.
Arriva un momento della vita in cui quello che sappiamo, ciò che abbiamo ricevuto, l’aiuto che ci è stato donato, va restituito.
Alcuni la chiamano genitorialità, per altri progettualità, per altri ancora è restituire ciò che si ha.
E così anche la nostra protagonista incontra un bambino che ha i suoi stessi identici sogni.
cantavo al mio piccolo il canto dell’oceano, che ci insegna come nulla svanisca per davvero.
Questo albo che racconta, di fatto, la vita come un viaggio, come un’avventura perigliosa e meravigliosa.
Come un insieme di ricerca, sfida e cambiamento.
Dove tra la fine e l’inizio di qualcosa, nulla svanisce per davvero.
allora ho capito cosa cercavo da sempre: l’isola segreta, il tesoro nascosto, non era l’orizzonte, ma il viaggio compiuto, erano i genitori, gli amori, il mio bambino, l’avventura di tutta una vita.
La spedizione di Ippocampo è un albo da regalare a sé stessi per ricordarsi i propri orizzonti.