Cosa succede quando leggi un albo illustrato?
Non posso tracciare una fenomenologia universale ma posso raccontare quello che succede a me quando leggo un albo illustrato.
E di riflesso, poiché appartengo alla categoria dei lettori, posso raccontare cosa l’abo illustrato fa entrare in gioco nella lettura.
Perché quando leggi un albo illustrato entrano in gioco predisposizioni, stati d’animo, sensazioni, reazioni.
La lettura di un albo illustrato, si sa, può essere autonoma, silenziosa, condivisa con uno o più bambini.
E in caso di lettura condivisa può essere l’adulto a leggere, o il bambino, o entrambi un po’ per uno.
A me succede che quando leggo un albo illustrato, è come se il mondo fuori si fermasse.
E credetemi, far fermare il mondo fuori e rimanere presenti in quello che si sta facendo, completamente immersi, è merce rara.
Di solito, a meno che non siate draghi della mindfulness, quando facciamo qualcosa ne pensiamo altre dieci.
Tipo così:
L’albo illustrato è breve, la storia scritta è fatta davvero di poche parole.
Poi ci sono le immagini come accompagnano, si intrecciano, amplificano la storia in più direzioni.
Quando leggi un albo illustrato ti immergi.
Immergersi è la parola chiave e la metafora perfetta.
Immaginate di mettere la testa sott’acqua e di entrare in un altro mondo, di sentire tutto ovattato, di lasciare la vita come la conoscete fuori.
Quei minuti trascorsi immerso nelle pagine quando leggi un albo illustrato fermano tutto.
Io rimango completamente immersa nel libro, suoni, respiri, tutto quello che mi appartiene lo porto lì dentro.
E nel frattempo, oppure dopo, si aprono nuovi flussi: una volta che il libro ha finito la sua storia, iniziano pensieri e sensazioni.
Possono essere immediate o possono sedimentare.
Quello che consiglio alla persona che si approccia all’albo è di non sfogliarlo mai velocemente ne casualmente.
Non è una rivista.
Bisogna prendersi del tempo, poco ma totalmente dedicato a quell’immersione.
Da quel mare di immagini e parole se ne esce cambiati.
Leggere un albo illustrato permette di esercitare la capacità di entrare in contatto con sentimenti e pensieri, di ribaltarli e di metterli giocosamente alla prova.
E poi di giocare con le interpretazioni e la combinazione di immagini e parole.
Infine di trovare ciò che ci fa stare bene, ci risuona o semplicemente ci diverte.
Se poi si decide di condividere la lettura, quando leggi un albo illustrato entri in relazione.
Una relazione che interroga, gioca, risponde, procede e saltella.
Un incontro tra le pagine che si insegue e si accompagna vagando per le pagine, senza seguire per forza un percorso lineare.
Perchè come raccontavo qui, la lettura è fatta di movimento.
Sono molte le sfaccettature che la lettura di un albo illustrato porta con sé.
Quello che chiedo a voi che leggete, a te appassionato o curioso di albi, o a te lettore che non ha mai guardato davvero nelle profondità di un albo illustrato, è di immergerti.
DI prendere un momento di silenzio, di aprire quella porta magica, di tuffarti e…scoprire da te cosa succede quando leggi un albo illustrato.
Immergersi in una relazione
Il tema delle relazioni costruite attraverso gli albi illustrati mi è molto caro tanto da aver creato in collaborazione con Serena Neri, due corsi di formazione.
Ed è alle sue parole che affido la descrizione dei due corsi.
Uno è sulla costruzione di relazione terapeutica da parte dei professionisti della salute mentale con bambini e ragazzi.
a lettura sta diventando sempre di più un esercizio strumentale: leggere veloce, bene, tanto… ma così facendo si perde la qualità della lettura e soprattutto la sua relazione.
Da parecchi mesi con Stefania parliamo e ci confrontiamo di come la lettura di albi aiuti e cambi moltissimo la relazione terapeutica nel mio lavoro.
Di come sia importante anche condividerla con i genitori, le famiglie e di come la buona lettura sia una lettura in relazione con l’altro.Sono entusiasta di presentare questo progetto che vuole aprire nuove finestre e nuovi sguardi sulla letteratura per bambini e ragazzi all’interno di contesti strutturati come quelli riabilitativi.
E un altro pensato invece per insegnanti, educatori, bibliotecari, formatori, lettori e appassionati ed è focalizzato sulla costruzione di una relazione inclusiva che tenga conto soprattutto dell’universo emotivo di ogni bambino o ragazzo.
Leggere un albo in classe o in un contesto preciso è un’operazione sartoriale.
Lo so che l’ho già ripetuto mille volte, ma spesso, lo leggiamo, ma non lo applichiamo.
Ci capita di comprare il vestito già fatto, anche se non ci fa innamorare, ma è comodo; la comodità però dura poco e spesso non porta a quella realizzazione personale piena.
Un abito su misura invece lo creiamo, lo adattiamo, resta comodo ma
Ci fa innamorare è dura per sempre.Questo ci proponiamo di fare nel corso pensato per insegnanti, educatori e persone che leggono albi per vari motivi: cerchiamo di capire perché costruire non moduli rigidi ma opportunità di crescita. Cerchiamo di integrare le differenze e non escluderle.
Per info e iscrizioni, qui!
I libri a tema ci sono.
Se volete un libro sulle emozioni, sulla paura, sulla timidezza, sicuramente troverete un libro che soddisfi la necessità.
Leggere un albo illustrati con consapevolezza, immergendosi, vuol dire diventare autonomi.
Non cercare l’albo per il suo tema ma fare il percorso inverso.
Imparare a leggere gli albi facendo sempre più attenzione alle sfumature.
Un buon albo illustrato non contiene un tema ma, come le persone, contiene un universo do suggestioni.
Se allenate lo sguardo, vi ponete tante domande e vi esercitate ad andare oltre, imparerete a coglierle.
E a diventare autonomi nella scelta degli albi illustrati.
Articolo originale del 28 marzo 2021 rieditato nel giugno 2024