Mi muovo ancora una volta nell’ambito della letteratura per ragazzi, nell’adolescenza, nel momento della formazione dell’individuo.
Disclaimer:
un grande lettore saprà sempre che la letteratura di formazione non ha un’età oltre la quale smette di essere valida. Il ricongiugimento tra i diversi strati del sé, passa anche dalla lettura di passaggi di vita già attraversati.
I libri “scomodi” sono quei romanzi che spaventano gli adulti.
Romanzi, spesso di formazione, dove l’affrancamento (o l’evoluzione) dell’individuo si affianca a tematiche come il suicidio, la dipendenza, la violenza oppure lati di carattere che non spiccano certo per virtù.
Un esempio di romanzo (forse non proprio di formazione) secondo me necessario in età adolescenziale è Carrie di Stephen King.
Ne parlavo anche qui.
Li chiamo libri “scomodi” perché sono esempi di ottima letteratura che non passano il vaglio della censura operata dagli adulti.
Gli adulti ne sono spaventati.
Il loro timore è l’emulazione.
Che un ragazzo o una ragazza, leggendo un romanzo dove è presente il Male, possa lasciarsene intaccare.
Di solito faccio l’esempio di Frankenstein; non è leggendo del Dottore di Ingolstadt che poi si finisce a depredare cadaveri per cucirne insieme le parti.
Eppure gli adulti temono questi libri “scomodi”, vogliono spazzare via ogni possibilità di male, di oscurità e di sofferenza dalla strada dei ragazzi.
Dimenticano però che l’Oscurità è parte di questo mondo.
Che il male c’è, ed è in tutti noi.
E che la letteratura è un modo per avvicinarvisi senza scottarcisi.
I libri “scomodi” non istigano al Male ma lo illuminano.
Il filtro catartico della finzione lascia che l’individuo si avvicini a tematiche complesse ma senza scottarsi al fuoco della realtà.
Il libro “scomodo”, attraverso vite di altri in luoghi altri, mostra i pensieri che diventano azioni e combatte il senso di solitudine e smarrimento che si prova davanti a disagi sconosciuti.
Accompagna il lettore sulla strada della percezione di diversi modi di essere.
Dal resto sulla catarsi qualcuno, secoli fa, ci ha fondato sopra parte della nostra civiltà.
Il mio invito è quello di leggere libri scomodi.
Più che invitare gli adolescenti, che sono sicuramente attratti da questo tipo di narrativa, invito gli adulti.
A riscoprire in prima persona la scomodità del guardare in faccia ciò che non è bene, ma che porta la verità.
Perché nascondere l’Oscurità vuol dire mentire.
E mentire ed evitare non aiutano a diventare Individui.
Sul ruolo della paura nella lettura consiglio la lettura di questo scritto di Filippo Mittino, “La paura fa crescere?”.
Un elenco di bellissimi libri “comodi”:
Il grande gioco, D.Almond, Salani
Le lacrime dell’assassino, A.Bondoux, San Paolo
Santa Muerte, Sedgwick, Pelledoca
Il signore delle mosche, Golding, Mondadori
Carrie, S.King, Bompiani (su King, si apre un intero scaffale!)
Il lupo, S.Stanisic, Iperborea
Sette minuti dopo mezzanotte, P.Ness, Mondadori
L’estate del coniglio nero, K.Brooks, Bur
Bunker Diary, K.Brooks, Bur
Ladra di jeans, C,Facchini, Sinnos
Quella strega di Tulip, A.Fine, Bur (purtroppo fuori catalogo)