Gatto Mo è il protagonista di un libro illustrato pubblicato in Italia a ottobre 2024 da Feltrinelli.
L’autore è un giovane illustratore coreano, Yeonju Choi, che per Gatto Mo ha usato come modello il suo stesso micio.
Basta andare sul profilo instagram per perdersi tra foto di mici, gadget di Mo e bellissime illustrazioni.
Gatto Mo e gli amici del bosco, questo il titolo dell’edizione italiana tradotta da Giuliana Parziale, è stato anche menzionato alla scorsa edizione della Bologna Children Book’s Fair come Opera Prima.
La bellezza di un libro illustrato come Gatto Mo e gli amici del bosco sta in quella che, secondo me, è la perfezione che alcuni libri riescono a raggiungere.
Gatto Mo e gli amici del bosco è un libro che riesce a procedere con un doppio livello di lettura, senza ammiccamenti di sorta.
Con semplicità, onestà, pulizia, delicatezza, ironia e bellezza delle immagini.
Cosa vuol dire “doppio livello di lettura”?
Quello più immediato, che non vuol dire semplificato.
E’ il livello di lettura che lo rende adatto al mondo dei bambini.
Gatto Mo infatti è un personaggio che, grazie alle illustrazioni, può essere accattivante sia per una fascia di età molto piccola che più grande.
La stessa lettura può essere sia autonoma, sia condivisa per quei bambini che ancora non sanno leggere.
Come avevo già raccontato in questo post.
Lo schema della storia è quello più canonico che ci possa essere, è quello tipico della fiaba.
- Un personaggio lascia la sua quotidianità per fare una ricerca tutta sua.
- Per farlo si deve addentrare nel bosco, fuori dalla sua comfort zone.
- E’ solo e armato solo della sua curiosità.
- Lungo il tragitto incontra una serie di personaggi, e ognuno di loro darà a Gatto Mo qualcosa
- Come in tutte le fiabe c’è sempre un elemento di pericolo che fa crescere la tensione e prepara al colpo di scena…che in effetti alla fine arriva, e non è come ce lo aspettiamo.
- La tensione si scioglie, Gatto Mo ha compiuto la sua ricerca, ha trovato ciò che cercava, ha guadagnato in capacità e in amici e può tornare a casa dalla mamma.
Gatto Mo infatti parte alla ricerca di una cosa un po’ particolare:
Io…io sto cercando una luce che sorride
L’ha vista nottetempo mentre non riusciva a dormire.
Presa la sua bisaccia e la sciarpa, si è messo in cammino.
E nel bosco incontra tanti personaggi che in qualche modo lo aiuteranno.
Nonno Gufo con la sua saggezza, gli uccellini con la lungimiranza, lo scoiattolo con le buone maniere, il procione con il cibo, le renne con un po’ di animo, i topolini con la gratitudine.
Tutti gli animali hanno in comune due cose:
- Non conoscono la luce che ride, quindi su questo possono fare ben poco per aiutare Gatto Mo. Ma dal resto se al primo incontro Mo ricevesse le indicazioni per la luce che ride, la storia non ci sarebbe.
Ma ciascun animale dà qualcosa a Gatto Mo perché gli sia d’aiuto nel viaggio; cibo, risorse, indicazioni, raccomandazione.
In una parola: cure. - Tutti gli animali mettono in guardia Mo dal pericolosissimo Orso. Che poi è il nostro elemento di pericolo che genera tensione insieme alla ricerca della misteriosa Luce che Ride.
Come già detto, la risoluzione dell’avventura di Gatto Mo avviene in modo inaspettato.
Il temibile Orso non è affatto temibile.
E la Luce che Ride si trova proprio là dove si ha più paura di andare.
Il classico meccanismo da fiaba di Gatto Mo e gli amici del bosco lo rendono una perfetta storia da leggere che, grazie alle splendide e ironiche illustrazioni, avvince, diverte e intenerisce.
Ma eccoci al secondo livello di lettura di Gatto Mo: quello adulto.
il secondo livello di lettura ci dice che siamo un po’ tutti Gatto Mo.
(Anche se Gatto Mo, in quando gatto, è bellissimo).
In quanti momenti della nostra vita, siamo alla ricerca?
Chiamiamola come vogliamo, ma tutti noi abbiamo una “Luce che ride”, quella cosa che ci tiene svegli e ci spinge fuori dalla nostra comfort zone per cercarla.
E quando non la troviamo, compiamo comunque un viaggio, lungo il quale troviamo persone più o meno belle che ci danno degli strumenti con cui procedere.
Cosa ci rende diversi da Gatto Mo?
Gatto Mo è coraggioso (o forse solo ingenuo).
Esce e va verso la sua Luce che Ride, incurante di non avere abbastanza provviste.
Noi spesso ignoriamo la luce che ride, abbiamo troppe paure e troppi alibi e troppi limiti per uscire dalla comfort zone.
Eppure là fuori c’è qualcuno pronto a darci le sue ghiande o a condividere con noi il suo sapere.
A stringerci la sciarpa al collo, a dirci ciò che può servirci.
Anche se poi la ricerca è solo la nostra.
E la luce che ride spesso sta proprio là, nel luogo più impensato, in quello dove mai si andrebbe spontaneamente.
Perché se la paura ci blocca, fomentata da senso comune, da preconcetto, da schemi mentali, forse è proprio nella paura che si cela la scoperta.
Che poi così temibile come si pensa non è.
Eccolo qui, il livello di lettura più alto di Gatto Mo.
Un livello che si legge solo se si stanno (o è successo, o succederà) attraversando del momenti di ricerca personale.
Il vero equilibrio di Gatto Mo e gli amici del bosco è che questi livelli procedono in parallelo senza sovrapporsi o ammiccare (di solito molti libri concepiti per bambini vogliono ammiccare agli adulti e ci riescono malissimo).
L’invito è di leggere questo gioiellino di libro per:
- Il puro piacere di leggere
- Il piacere di leggere per condividere
- Condividerlo e regalarlo come buon augurio a tutti coloro che stanno cercando