Matt Haig è lo scrittore delle possibilità, anche se il suo ultimo libro si chiama La vita impossibile.
Sempre edito da E/O, come tutti i romanzi e saggi precedenti, e tradotto da Silvia Castoldi, in La vita impossibile Matt Haig continua a suonare il suo main theme.
E cioè che nel momento più buio
la vita prima o poi accade.
La vita è inevitabile.
Il romanzo è in realtà una lunghissima lettera che la protagonista Grace Winters scrive a Maurice, un suo ex allievo che in un momento di difficoltà si rivolge a lei.
La vita impossibile è dunque una lunga risposta che una donna dà ad un ragazzo che sta attraversando una crisi.
la protagonista di la vita impossibile di matt haig si sente una “persona scolorita”.
Insegnante di matematica in pensione, vedova da pochi anni, Grace ha passato una delle cose più brutte che una persona possa attraversare sulla terra: la morte del figlio dodicenne, per la quale ancora si in colpa.
E’ scolorita
perché quei ricordi non avevano più nessun posto dove andare. se ne stavano lì, inacidivano dentro la sua testa.
Grace rinuncia a vivere e a sentire qualsiasi tipo di piacere.
quando una tragedia è così grande dà origine ad altri fallimenti e tristezze, proprio come un tronco dà origine ai rami.
[…]
fuori di me. E’ un’espressione interessante, vero? c’ero, ma non c’ero. mi guardavo in terza persona. il personaggio di una vita che somigliava alla mia ma non lo era
Eppure è stata un’insegnante di matematica, e per lei i numeri sono quel solo modo di ancorarsi al presente.
Ed è proprio la matematica a riservarle (anche) un’altra lezione.
Perché la matematica è sì ricerca di certezza e risultati, ma è anche incognite e infinitezza.
bisogna sempre trovare il valore dell’incognita
Così, dopo essersi resa conto di avere “adottato lo schema di nome sempre”, decide di accogliere un invito molto strano.
Christina, una sua lontana collega delle scuola, conosciuta molti anni prima, le ha lasciato in eredità una casa a Ibiza.
Grace non se ne rende conto, perché è fermamente convinta di non potersi concedere del piacere.
vedi, il problema era questo: credevo sinceramente di non essere una persona buona, che meritava la felicità. ero diventata quello che ero convinta di essere.
Tanti anni prima, al punto che Grace non riesce nemmeno a ricordarselo, era stata di grande aiuto a Christina, che era in una fase molto buia della sua vita.
Quello che per Grace era stato un gesto privo di significato (ascolto e compagnia), per Christina furono il momento in cui potè spiccare il volo e costruirsi la vera vita che voleva, a Ibiza.
Christina ora non c’è più e quando Grace arriva nella casa di Ibiza trova una lettera che rende tutto ancora più strano:
nella vita c’è più di quello che sappiamo. e nelle nostre menti più di quello che riusciamo a percepire […] e per favore, quando sarai lì, mantieni la mente aperta. qulunque cambiamento si verificherà, sarà per il meglio. credimi.
Inizia così un lento viaggio di Grace dentro di sé e parallelamente alla scoperta sia dell’isola sia della vita che Christina conduceva lì.
Ciò che per Grace sarà molto difficile, sarà “tenere la mente aperta“: schemi mentali rigidi, poca apertura verso ciò esula dalla sua concezione e nessuno spazio per l’incertezza le rendono tutto ostico.
Impossibile.
la concezione umana del mondo è incredibilmente limitata, e che siamo affetti da un pregiudizio che ci spinge a non credere a ciò che si adatta alla nostra visione.
Ci sono altre due diramazioni che si intrecciano alla vicenda della rinascita personale di Grace: da un lato abbiamo il realismo magico che la donna affronta nel credere a una forza superiore che la chiama a sé; dall’altro i toni del romanzo si fanno ecologisti.
Troviamo quindi avventura, mistero, spionaggio ecologico, pericoli da sventare, misteri da risolvere.
Non vado oltre nel raccontare come si dipana la trama di La vita impossibile di Matt Haig, preferisco lasciarla alla scoperta di chi leggerà.
Mi voglio però focalizzare su quello che ho detto all’inizio.
Matt Haig è lo scrittore della possibilità.
Nella sua storia personale, che poi è diventata letteraria, Haig non ha mai nascosto il suo rapporto con la depressione, culminato da giovane con un reale pensiero di suicidio (pensiero avvenuto proprio a Ibiza).
Lo racconta nel libro autobiografico Ragioni per continuare a vivere.
Ha messo a frutto il suo percorso umano riversandolo nella scrittura e nella narrativa. Come scrive Grace in La vita impossibile infatti
e’ questa la sfida dell’esistenza, non è così? andare avanti senza annientare ciò che è stato prima.
Haig non ha annientato nulla di ciò che ha passato, anche se con ogni probabilità il suo passato ha cercato di annientarlo.
il momento della disperazione spesso è il momento della verità. quando le cose vanno male, abbiamo bisogno di toccare il fondo perchè avvenga il cambiamento […]
stavo andando in pezzi, e vedevo me stessa.
Non solo lo descrive alla perfezione in Ragioni per continuare a vivere, il memoir che dal buco nero più nero dimostra come Haig sia arrivato a vedere la luce, ma lo fa anche in Vita su un pianeta nervoso.
Tutti scritti che mostrano come la via di uscita sia possibile.
Ma nella fiction, grazie al potere catartico delle storie, Haig fa di più.
Lo fa grazie a una scrittura e a una straordinaria capacità di rendere in modo semplice e concreto le emozioni.
Ne è un esempio La biblioteca di mezzanotte, il suo romanzo che amo di più, dove ad una protagonista che si sente senza più possibilità vengono date tutte le alternative possibili…per poi scoprire che non è vero che non si hanno le possibilità:
E’ che i nostri schemi di sempre non ce le fanno vedere.
Dice a questo proposito il Dottor Gianluca Frazzoni, responsabile del Centro Interapia di Milano:
“Gli schemi mentali che abbiamo imparato, assorbito, che l’ambiente in cui siamo cresciuti ci ha costretto a fare nostri per assumere le sembianze più idonee a ricevere approvazione, diventano la mappa del nostro cammino.
Si chiama adattamento.
Devo adattarmi alla strada e al viaggio, non è il viaggio ad adattarsi a me.
E se davanti a un bivio, o quando sentiamo che il peso sulle spalle è diventato troppo pesante, decidessimo di lasciarlo e di provare una direzione diversa?
All’inizio una voce dentro di noi suggerirà che è pericoloso inoltrarsi in una visione sconosciuta, ma quella voce rappresenta il bisogno di confermare quello che già sappiamo.
Anche la sofferenza e persino il rifiuto del bene e della felicità hanno bisogno di ricevere conferme,
almeno fino a quando non proviamo a camminare leggeri.”
Per Matt Haig, e la cosa ricorre spesso sia nei suoi libri che nella sua storia personale, il tema della possibilità è legato a due fardelli: da un lato la paura di deludere e, di conseguenza, dall’altro lato, il senso di colpa.
E sempre Grace infatti a scrivere ne La vita impossibile che
ogni singolo abitante di questo pianeta è un contesto, e le circostanze di quel contesto non possono mai essere percepite per intero.
siamo tutti un mistero, perfino per noi stessi.
questo mondo è capace di maltrattarci in una miriade di modi, non solo quelli più evidenti.
Un individuo può apparire in gamba e vincente, con la cravatta, il sorriso sulle labbra, una vita brillante e un’istruzione di prima qualità, eppure sentire ancora la voce di un padre lontano che gli urla insulti nelle orecchie.
A un certo punto tutti – e voglio dire proprio tutti – deludono qualcuno.
Difficilmente però le possibilità si trovano da sé.
Matt Haig lo mette in chiaro in tanti suoi scritti.
Nei suoi saggi racconta di sé e di come è uscito dal suo buco nero: sì, ci sono canzoni, ci sono libri, ci sono attività, c’è lo sport, c’è l’aiuto che si può dare agli altri.
Ma ci sono anche la terapia e le medicine.
Uno dei temi ricorrenti della terapia, forse uno degli scopi principali, è proprio quello di iniziare a percepire possibilità diverse di vita.
Attraverso la fiction Haig fa quello che nella vita spesso si cerca di non fare: vivere materialmente sulla propria pelle il cambiamento.
Continua così il dottor. Frazzoni:
I contorni dritti rassicurano. Le forme geometriche contengono.
Si dice che le emozioni hanno bisogno di un contenitore.
La via è chiamata retta.
Il progresso è immaginato in avanti, verso un punto.
Le caratteristiche della personalità sono chiamate tratti, non curve.
Le curve appartengono ai grafici, ma i grafici si dispongono sugli assi cartesiani, che sono dritti.
E Cartesio esiste perché ragiona,
raggiunge un punto attraverso la linea del pensiero.
Cosa
succederebbe se rinunciassimo all’ancoraggio di questo punto?
Non lo possiamo sapere.
Ma noi dobbiamo, sapere…
O forse ne abbiamo bisogno perché siamo stati educati a credere che il controllo sulle cose sia un diritto.
Appunto, diritto…
In La vita impossibile Grace è costretta a fare proprio questo.
Lei muove un passo verso il cambiamento e poi gli eventi la tirano a sé con magnetismo finche non impara due lezioni fondamentali.
Che sono poi due elementi motore delle storie di Haig:
mi rendo conto adesso che essere disposti a lasciarsi confondere è un prerequisito per condurre una buona vita.
Essere aperti alle possibilità significa esserlo anche al dolore, al fallimento, alla delusione, da cui la tentazione di raggomitolarci come armadilli.
La mancanza di possibilità è un vicolo cieco asfittico.
E a volte quell’asfissia nemmeno la si avverte finché non è troppo tardi.
I nomi che si possono dare alla mancanza di possibilità sono tantissime ma, sempre grazie a Grace, ne leggiamo nero su bianco proprio due: la preoccupazione e il senso di inadeguatezza.
la preoccupazione è incredibilmente comune. Insieme alla solitudine è l’aria più inquinata in cui abita la maggior parte delle menti, ciò che ci priva del momento presente, ci intrappola nel passato e nel contempo nel futuro.
[…]
siamo tutti persone inadeguate.
è questo che significa essere una persona.
Aprirsi alle possibilità vuol dire però aprirsi anche all’incertezza.
E anche una mente matematica come quella di Grace deve farci i conti.
Numeri infiniti, incognite, un +1 che modifica sempre il risultato.
in ogni momento il sentiero della nostra esistenza può diramarsi.
siamo così abituati all’idea di procedere in linea retta da credere che tutta la vita sia così, finchè poi, tutto a un tratto, il nostro cammino prende una svolta, o devia…
Come si gestisce la possibilità se prima non si gestisce la preoccupazione?
Come ha fatto Grace, come ha fatto Matt, come tutti prima o poi ci troviamo a fare: affrontando noi stessi e gli strumenti che abbiamo.