Jella Lepman è una donna che ha compiuto un’impresa che andrebbe studiata a scuola.
Eppure è un nome che dice qualcosa solo agli addetti del mestiere.
Il mestiere dei libri per ragazzi e dei bibliotecari.
Finalmente un libro pubblicato recentemente dalla casa editrice Sinnos racconta la straordinaria impresa di questa donna che ha creato un ponte di libri che arriva fino a noi.
Jella Lepman è nata in Germania nel 1891 in una famiglia di ebrei liberali.
Durante la seconda Guerra Mondiale, dopo la promulgazione delle leggi razziali, la Lepman riesce a rifugiarsi in Inghilterra.
Sebbene la sua storia sia lontana dai campi di concentramento, la vicenda personale della Lepman è comunque legata alla pagina di storia della Shoah.
E’ il motivo per cui mi sento di consigliare la storia di Jella Lepman come una vicenda da studiare a scuola per la Giornata della Memoria.
Terminata la guerra, gli Stati Uniti le propongono di rientrare in Germania affidandole l’incarico di occuparsi di un programma di assistenza per donne e bambini
Jella Lepman rientra in Germania e decide di ricostruire l’identità degli individui partendo dai più piccoli e partendo dai libri.
La sua intuizione infatti, geniale e lungimirante, è quella di ripartire dalla cultura.
Decide di mettere in piedi una mostra itinerante di libri per bambini, per creare occasione di coesione tra i più piccoli, per far viaggiare la mente, per ridare spazio alle storie e alla fantasia.
E’ così che si impegna e profonde energie alla ricerca di sostegni, di spazi e soprattutto di libri.
Immaginatevi questa donna nella Germania (nell’Europa!) del 1946 che avanza a testa alta chiedendo spazi e aiuti per creare…una mostra di libri per bambini!
E’ lei che scrive una lettera a tutti i paesi stranieri, una lettera che riportava queste parole:
Egregio Signore,
questa lettera Le giungerà con un’insolita richiesta, per cui confidiamo nella Sua particolare comprensione.
Stiamo cercando il modo per far conoscere ai bambini tedeschi i libri per bambini di altre nazioni.
Dopo che la letteratura giovanile di epoca hitleriana è stata tolta dalla circolazione, in Germania i bambini sono rimasti praticamente senza più libri. Anche gli educatori e gli editori hanno bisogno di libri provenienti dal mondo libero per orientarsi.
I bambini non hanno colpa di questa guerra, pertanto i Suoi libri saranno i primi messaggeri di pace! Intendiamo esporli insieme a quelli provenienti da altre nazioni in una mostra da far girare prima in Germania e forse in seguito anche in altri paesi. Per superare le barriere linguistiche la preghiamo di inviarci soprattutto albi e libri illustrati. Ma anche la buona narrativa potrà essere fatta conoscere ai bambini in lavori di gruppo. Ci auguriamo che gli editori tedeschi possano acquisire i diritti di traduzione di molte di queste opere.
Preghiamo inoltre il suo paese di farci arrivare anche disegni e dipinti fatti dai bambini. Essi parlano un linguaggio internazionale e doneranno gioia ai piccoli tedeschi.
Jella Lepman sa che gli albi illustrati possono essere un passaporto universale.
Ricostruiscono l’identità e la coesione mattone su mattone creando un ponte di libri.
Tutti i paesi rispondono all’appello e nell’estate del 1946, a Monaco, apre la mostra di libri per l’infanzia.
Poco dopo la mostra si muove verso altre città.
Gli sforzi di Jella Lepman non si fermano qui e fa in modo di far avere altri libri ai bambini.
Si muove per organizzare attività creative e laboratoriali ispirate ai libri.
E riflettere continuamente sul ruolo dei libri e della lettura legati a specifici momenti storici.
Questa conversazione che segue, ci fa riflettere:
“Ci sarebbe mica un libro di fiabe, in cui non compare Hansel e Gretel?”
Che strana domanda!
“I genitori di questo piccino sono morti ad Auschwitz. I forni di Auschwitz e il forno della strega…Tremo al pensiero che possa associarli. Anche lui è stato nel lager ed è scampato per miracolo!”.
Mi resi immediatamente conto che se si fosse discusso sulle crudeltà nelle fiabe, si sarebbero dovuti considerare punti di vista completamente nuovi.
Jella Lepman si rende conto che bisogna intavolare una conversazione intorno al mondo dei libri per bambini, se davvero si vuole creare un ponte di libri solido e duraturo.
Così, nel 1952, Jella Lepman organizza una conferenza che riunisce esponenti ed operatori di tutti i paesi per discutere dei libri per bambini, del loro ruolo, della possibilità di diffondere e promuovere la conoscenza di questi preziosi strumenti nelle zone più disagiate.
Quella data sancisce la nascita di IBBY, International Board of Books for Young people.
Oggi quest’organizzazione ha divisioni in tutti i paesi e il dettame di base è sempre quello.
Jella Lepman ha creato un’organizzazione mondiale che ha come scopo la promozione dell’intesa internazionale attraverso i libri per bambini.
Un’operazione lungimirante e più che mai attuale.
Se volete sapere di più di IBBY, qui trovate il sito con lo statuto e tutte le ultime novità in merito alla promozione della lettura.
Tra i progetti più recenti organizzati e sostenuti da IBBY ci sono la Biblioteca della Legalità e la creazione di una biblioteca a Lampedusa.
E’ ancora quindi forte, attuale e importante a lezione di Jella Lepman.
La creazione di un’identità, di un linguaggio condiviso, a partire dai libri.
Libri per bambini.
Ecco perché ritengo che lo studio della figura di Jella Lepman vada introdotto nelle scuole.
Il libro da cui ho tratto le citazioni sopra si intitola Un ponte di libri, è scritto dalla stessa Jella Lepman ed è pubblicato da Sinnos.
Su questo libro costruirei un percorso tematico che potrebbe essere inserito all’interno di un filone dove si parla di muri, di confini, di ricostruzione.
E’ un libro da utilizzare a scuola, magari come alternativa ai libri un po’ troppo inflazionati (come un po’ di tempo fa raccontavo qui).
Inoltre, le suggestioni che si possono diramare, in forma di parole, di interpretazione, di disegno o altre attività, dall’espressione Ponte di Libri, sono numerose.