L’autobiografia è un genere che alle medie si affronta spesso.
L’autobiografia viene affrontata come genere narrativo, come stile di scrittura ma anche come occasione per i ragazzi di poter parlare di sé.
Porta a concentrarsi sulla propria persona, sugli interessi, sui pensieri.
Si fa ordine in quei pensieri e ci si pone in prospettiva rispetto agli altri e rispetto al mondo.
Leggere invece un’autobiografia può voler dire semplicemente leggere un libro narrato in prima persona.
Un giorno un’insegnante delle medie mi ha chiesto un consiglio di lettura da proporre ai suoi ragazzi.
Queste le coordinate che mi sono state date:
- Livello di attenzione alla lettura: molto basso
- Che non fosse un libro eccessivamente lungo
- Non costoso
- Un libro scritto in prima persona proprio per favorire la scrittura autobiografica
Dopo svariate riflessioni, date le circostanze e conoscendo la classe coinvolta, la mia scelta è caduta su Melody di Sharon M. Draper, edito da Feltrinelli.
Narrato in prima persona, Melody è la storia di una ragazzina la cui paralisi le impedisce di muoversi e, come tutti pensano, di comunicare.
In realtà Melody ha un’intelligenza vivace che non è in grado di esprimersi verbalmente e che aspetta solo l’occasione di manifestarsi.
Il giorno in cui ciò diventa possibile, Melody si rende conto che però il mondo non è pronto ad ascoltare ciò che ha da dire.
Dal mio punto di vista il libro, lo ammetto, è angosciante: Melody è paraplegica, non è in grado di fare nulla e la sua situazione non è destinata a migliorare.
Il libro è decisamente realistico e poco ammiccante.
Rispetto a Wonder, simile nel suo genere, Melody non fa concessioni e il suo finale lascia in bocca un pizzico di amarezza.
Quello che conta però è il suo rapporto con l’autobiografia.
La narrazione in prima persona ci porta dentro la testa di Melody dove la vivacità è inversamente proporzionale alla immobilità che la costringe in sedia a rotelle.
Il fatto che Melody sia brillante e perfettamente lucida rende il tutto ancora più terribile e frustrante.
Tuttavia, per quanto lo abbia trovato personalmente angosciante, ho sempre avuto feedback molto positivi dai lettori più giovani: ragazzi con molta sensibilità che trovavano un po’ di se stessi nella situazione apparentemente lontana di Melody.
Perché il punto centrale che connette i libri ai ragazzi è proprio questo: trovare se stessi. E grazie all’autobiografia, poter fare ordine in se stessi.
La paura di non essere accettati, la paura del giudizio e delle prese in giro è comune a tutti i ragazzi, siano essi speciali o normodotati.
A tutto ciò bisogna aggiungere che in Melody compare un episodio legato strettamente all’autobiografia: alla protagonista e ai compagni di classe viene infatti richiesto di svolgere un compito che si lega a questo genere narrativo e di scrittura.
Interessante è il titolo originale del libro, soprattutto se messo in rapporto alla copertina italiana.
Melody nella versione originale si intitola Out of my mind.
Fuori dalla mia testa, quella che la costringe al silenzio.
La copertina italiana riesce a rappresentare alla perfezione il mondo ricco di colore che Melody ha dentro di sè.
E anche questo può diventare un importante esercizio di autobiografia.
Normalmente quando un’insegnante mi domanda una bibliografia complessa o tematica o anche solo un singolo consiglio di lettura, non mi limito a consigliare un titolo.
La differenza che noi librai possiamo fare sta tutta nella nostra preparazione.
Se non lo leggi non lo conosci.
Un libraio di narrativa può limitarsi ad essere informato, mentre ciò non può accadere quando si parla di un settore specializzato come quello per ragazzi.
Se non leggessi la maggior parte dei libri che propongo, non sarei in grado di far corrispondere le mie proposte alle richieste che di volta in volta vengono fatte (e credetemi, possono essere complesse, a volte pure un po’ strampalate!).
Per Melody ho realizzato una vera e propria scheda di lettura ad uso dell’insegnante.
Una scheda che, oltre alle informazioni basilari come trama e specifiche tecniche, raccoglie proposte di laboratorio e attività varie che possono essere spunto di lettura e di lavoro per gli insegnanti.
Ad esempio, guardando la copertina di Melody, mi risultava impossibile non pensare ad un laboratorio artistico, a confine con l’arteterapia, che potesse trarre ispirazione dalla sua splendida copertina.
Perché quindi non proporre un’attività di disegno e pittura volta a rappresentare cosa sentiamo nella nostra testa? E’ anche questa una declinazione dell’autobiografia.
Per me è un lavoro, è un impegno, ma è anche preziosa occasione di studio.
Le richieste da parte delle scuole sono pretesto per esercitare la creatività e metterla a servizio della competenza.
Se siete insegnanti, se vi piace esplorare la possibilità di esperienza che i libri possono aprire e favorire, questo esempio di scheda che posso realizzare, fa per voi.
Voi scegliete il tema, io vi creo l’esperienza.
Ecco qui la scheda di Melody che ho realizzato per quel lavoro.
Attenzione: la scheda che vedete qui (e che potete scorrere in maniera più completa cliccando su questo link) è stata pensata e realizzata su specifica richiesta di un insegnante, quindi modulata per lei, per le sue competenze, per la sua classe.
Ovviamente ogni progetto può essere ampliato, modificato, completato.
Ad esempio questo percorso può essere ampliato andando a toccare molti altri romanzi includendo libri illustrati e apparentemente distanti dall’argomento.