Avete presente il famoso quadro di Magritte Il tradimento delle immagini? Meglio conosciuto come Ceci n’est pas une pipe.
Magritte con questa perfetta e provocatoria rappresentazione di una pipa invita a riflettere sul legame tra la realtà e la sua rappresentazione.
E quindi, scavando a fondo, possiamo accogliere l’idea di base di Magritte: quella nel quadro non è una pipa, è la rappresentazione di una pipa.
Chi infatti potrebbe fumarla?
L’albo illustrato di cui voglio scrivere oggi lo si può affrontare con gli stessi strumenti che utilizziamo davanti all’interpretazione del quadro di Magritte.
Questo non è un pollo di Camilla Pintonato, edizioni Clichy, è un albo illustrato che con sottile ironia porta a riflettere sulle definizioni e sulle rappresentazioni che abbiamo delle persone e del mondo.
Abbiamo un pollaio, e quindi abbiamo polli e galline.
Ma cosa significa veramente
“Sei un pollo”?
Può significare letteralmente ciò che indica, e quindi un pennuto che vive in un pollaio.
Ma in base alle idee che noi abbiamo del mondo, possiamo avere diverse rappresentazioni dell’oggettiva constatazione “Questo è un pollo” e di tutto ciò che, come in questo caso, afferisce al campo semantico del pollaio dove la storia si svolge.
Pollo può voler dire ingenuo, sciocco.
Gallina indica una persona frivola e pettegola.
Pollaio spesso è usato per indicare una gran baraonda.
Galletto è quella persona un po’ impertinente.
Il pollo può essere arrosto, fritto o servito con le patatine (ma questa è un’altra storia).
Sembra non esserci soluzione.
Come si fa a definire qualcuno, o qualcosa, indicandone l’essenza e contemporaneamente impedendo alle persone di averne un’altra rappresentazione?
Ecco la semplicissima soluzione: alla fine arriva una ragazzina, abbraccia i suoi pennuti ed esclama affettuosamente “Ecco qui i miei adorati polli!”.
La parola usata è sempre la stessa, ma si carica di affetto e gioia.
E questo fa la differenza.
Il significato che noi attribuiamo a quelle parole, e come le esprimiamo, possono indicare una nuova rappresentazione della realtà.
Spesso non conta quello che si dice, ma come lo si dice.
Questo non è un pollo è un albo illustrato semplice, non c’è una trama complessa, non abbiamo poesia né voli pindarici.
Abbiamo però elementi che raccontano la vita di tutti: le parole, le definizioni, i preconcetti, le rappresentazioni reali e mentali, la soggettività e l’oggettività.
Come in Magritte, Questo non è un pollo dimostra in chiave illustrata gli equivoci del linguaggio e delle intenzioni.
Spogliato di questi significati profondi rimane un albo illustrato davvero divertente, che si presta alla lettura ad alta voce e al gioco.
Ma perché fermarsi solo alla prima rappresentazione quando con Questo non è un pollo si può ampliare la visione del mondo, riflettere su come usiamo le parole e imparare, ancora una volta, diverse tecniche narrative?
Libere associazioni su Questo non è un pollo
Vorrei associare Questo non è un pollo ad altri due albi illustrati che aiutano ad andare in profondità sul concetto di essenza e rappresentazione da un lato, e ad ampliare le connessioni dall’altro.
Nel primo caso rimando alla lettura di questo > articolo
dedicato all’albo illustrato La cosa più importante di Margaret Wise-Brown edito da Salani.
Nel secondo caso invito a leggere l’albo illustrato Magritte – Questo non è un libro di Margherita e Rosetta Loy, edito da Gallucci.
Si tratta di un suggestivo e onirico racconto dell’uomo René Magritte, del suo viaggio nel sogno e dell’esigenza di rappresentarlo attraverso l’arte.
Le illustrazioni sono ovviamente splendide: sono tutti quadri di Magritte.