Creare relazione con i libri è una delle chiavi da conservare preziosamente con noi per il futuro più prossimo.
Lavorando in libreria, so che il libro è sempre un pre-testo per intavolare discussioni.
Bisogna prestare attenzione al racconto di sé, che a volte è confuso. A volte il racconto riguarda un’altra persona, o un problema da risolvere o un piacere da donare.
Proporre un libro, diventa il punto di partenza di relazione con uno sconosciuto.
a causa del lockdown, il tema della relazione è tornato alla ribalta.
In qualsiasi settore, la possibilità di inter-azione, per svago, didattica o in ambito lavorativo ha sofferto, relegandoci tutti a un prolungato confronto con noi stessi.
Ci siamo adattati.
Ma adattarsi non significa trasformarsi.
Per trasformarsi serve possedere strumenti critici e capacità di osservazione e discernimento.
E saper leggere il mondo aiuta sempre.
riconosco valore alla letteratura per il modo peculiare in cui essa esplora, ri-crea e ricerca i significati dell’esperienza umana. (R.Hoggart)
Il mio punto di vista è naturalmente legato al mondo dei libri e alle possibiltià che i libri aprono, a come possono essere d’aiuto.
Certamente non è una visione universale.
Passione, esperienza e una costante relazione con lettori che incontro sia fisicamente sia online, mi hanno portato a essere sempre più convinta che i libri siano una preziosa porta di passaggio.
Sono un po’ come la passaporta di Harry Potter, solo che il passaggio è mentale e spirituale.
Creare relazione con i libri significa trovare consapevolezza in se stessi e saper utilizzare bene i libri per entrare in relazionE con le altre persone.
Perché dal libro possono dipanarsi due tipi di relazione.
Quella con se stessi.
Quella con gli altri.
Il libro ci pone in relazione con il nostro io ragionando su che tipo di lettori siamo e cosa cerchiamo nei libri.
Come diceva Aidan Chambers nella sua raccolta di saggi Siamo quello che leggiamo, un lettore in un libro può cercare (e trovare) il suo passato, il suo presente e il suo futuro.
Come insegna il caro vecchio Scroodge, cercare tra le righe questi tre tempi dell’essere, aiuta a rimettere la vita in prospettiva.
Ma cosa significa cercare, e trovare, passato, presente e futuro?
Banalmente, significa ritrovare ciò che siamo e ciò che vogliamo essere.
Nel passato possiamo rileggere pagine della nostra vita, ritrovando atmosfere perdute, cercando di capire se ci appartengono ancora, se sì perché, se no perché. Oppure possiamo leggere pagine che parlano di come siamo stati in passato, se abbiamo voltato pagina e come.
Nel presente vogliamo riconoscere uno status, magari una direzione. Dai libri, nella nostra contingenza, possiamo volere spiegazioni e chiarimenti. Possiamo richiedere nuove risorse per capirci, per migliorarci, per imparare e per stare bene.
Oppure semplicemente per stare.
Il futuro di noi lettori è un insieme che un po’ si interseca , qui nel presente: perché quelle spiegazioni che cerchiamo, quei chiarimenti, quel benessere, quella luce che illumina il nostro io qui e ora, serve in una prospettiva futura.
Creare relazione con i libri in questo caso parla della relazione più importante e duratura che possiamo costruire, quella con noi stessi.
I libri, scelti bene, in maniera attenta e consapevole, possono essere un mezzo di trasporto che ci porta da un livello di consapevolezza ad un altro.
Per farlo non serve necessariamente rivolgersi ad alta letteratura o a saggistica impegnata.
Basta saper formulare bene i propri bisogni e avere qualcuno che sappia guidare nella scelta.
Qualcuno che sappia favorire e creare relazione con i libri.
Nel momento in cui esiste una chiarezza di intenti verso noi stessi, che sappiamo cosa cerchiamo, o quanto meno verso quale direzione vogliamo andare, anche la relazione con gli altri si può illuminare.
Si sa che per stare bene con gli altri è necessario prima di tutto stare bene con se stessi.
Ma cosa possono fare i libri per aiutare le relazioni?
Dipende dai contesti in cui ci si muove, dalle esigenze che possono essere espresse, dal tipo di relazione che volete favorire.
Lavorando molto con gli insegnanti, cerco sempre di far loro capire che la lettura di un libro non è un’attività passiva e solitaria.
Può esserlo, ma prima di tutto leggere significa ritrovare un po’ di sé in ciò che si legge e saper verbalizzare i sentimenti.
Per questo insisto molto sul non limitarsi alla compilazione di una scheda di lettura, quanto sul giocare con i vari modi attraverso cui raccontare ed espriemere le proprie opinioni sui libri.
Gli insegnanti, scegliendo i libri giusti, possono favorire delle importanti relazioni nella classe.
La relazione insegnante-classe, insegnante-singolo, singolo-singolo, e del singolo con se stesso.
Conosci già i percorsi per insegnanti? Eccoli qui.
Credo che i libr in ambito terapeutico siano un buon punto di partenza su cui intavolare discussioni che possono scaturire da una semplice impressione.
Non l’ho inventato io, è alla base di una branca della psicologia che si chiama biblioterapia.
Libri, poesie, testi di canzoni possono essere il punto di partenza per favorire la relazione tra un terapeuta e il suo assistito.
La stessa cosa può funzionare in altri settori.
Come il coaching con tutte le sue varianti, dal business al lifestyle, passando per il personal branding, lo storytelling, le consulenze a vario titolo e la formazione aziendale,
Conoscete già i miei servizi per consulenti e formatori? Eccoli qui.
La scelta del libro giusto, funzionale a una data esigenza, può sviluppare il metodo attraverso cui un consulente migliora la relazione di lavoro con i suoi clienti.
Per non parlare dei gruppi di lettura, luoghi democratici per antonomasia che mettono in relazione persone molto diverse tra loro: per età, estrazione sociale, background lavorativo.
Creare relazione con i libri significa imparare a leggere il mondo.
Ma anche a sviluppare il proprio senso critico, a formarsi, a creare un dialogo, a sorridere, a stare bene, a migliorarsi sulla vita e nel lavoro.
Creare relazine con i libri significa imparare ad aprirsi al mondo.
Si può perseguire questo obiettivo lasciandosi ispirare dai moti del momento, oppure si può decidere di leggere con metodo, individuando bisogni e obiettivi e formulando domande.
Ciò che è accaduto in questi mesi di lockdown ha concorso affinché si possa essere in grado di costruire nuovamente una relazione.
O come ha scritto Enrica Buccarella nell’articolo del blog dei Topipittori, dobbiamo imparare a “coltivare la relazione nell’assenza”.
Leggi “Forse un giorno qualunque…” nel blog Topipittori.
Lei ne ha parlato dal suo punto di vista di Maestra che ha cercato di esserci per i suoi piccoli umani in divenire, per i quali la relazione è un aspetto della crescita fondamentale.
Ma coltivare le diverse relazioni con noi stessi e con gli altri, in assenza o in presenza, rimane la chiave di accesso al futuro.
E i libri possono essere preziosi alleati nello sviluppo di molte tipologie di relazione.
EDIT MARZO 2021: Clicca qui per scoprire di più sul corso Gli albi illustrati in riabilitazione.
Facciamo una prova?
Raccontami come ti senti, cosa vorresti imparare o cosa vorresti dal domani. Io ti suggerirò un libro.