Capitano Rosalie è un libro che va letto, poi va riletto.
Perché tra una lettura e l’altra, nel tempo che passa, sarà inevitabile pensare a quel libro e alle profonde emozioni che suscita.
Capitano Rosalie è un perfetto lavoro di cesellatura. E’ l’utilizzo sapiente e dosato delle parole: poche, giuste, potenti.
E’ un racconto breve e ha una trama semplicissima.
Però arriva addosso con la potenza di un carro armato e dopo si rimane lì a guardare i segni che ha lasciato al suo passaggio.
Capitano Rosalie a una prima occhiata può sembrare una piccola storia, di una piccola piccola, ambientata in un tempo di guerra lontano.
Infatti il sottotitolo è così che dice: Una missione segreta nella Prima Guerra Mondiale.
Non sottovalutate Capitano Rosalie.
E’ un libro che va letto da adulti per poter arrivare dritti al suo cuore.
Attenzione: in questo articolo parlerò di Capitano Rosalie in maniera approfondita. Troverete quindi degli spoiler.
Infatti il mio intento non è quello di ingolosirvi col mistero (che nelle poche pagine del libro è sapientemente architettato).
Voglio mostrarvi la potenza di questa storia così da farvi venire voglia di leggere da adulti Capitano Rosalie per poi sentirvi dire “Che libro!”.
Perché come dice Katherin Rundell “I libri per ragazzi non sono un posto in cui nascondersi, sono un posto in cui cercare”.
Cosa troverete in Capitano Rosalie?
La forza della verità.
La vitalità che arde nel desiderio di raggiungere uno scopo.
L’ondata di emozioni che vi assale quando lo ottenete.
Lo smarrimento di fronte a una verità che fa male, ma che era l’unica cosa per cui valesse la pena di lottare.
Capitano Rosalie è un racconto breve dell’autore francese Timothée de Fombelle, con le illustrazioni di Isabelle Arsenault, edito da Mondadori e tradotto da Maria Bastanzetti.
Rosalie è una bambina di cinque anni e mezzo.
Il papà è un soldato impegnato nelle trincee della Prima Guerra Mondiale, la mamma va a lavorare in fabbrica.
Rosalie è troppo grande per una balia, e così viene lasciata alla scuola elementare.
Siede in fondo alla classe, seduta su una panchetta ricoperta di cappotti.
Nessuno la degna di uno sguardo: questa bambina ai capelli rossi è troppo piccola per la scuola, al massimo le danno uno sguardo di fuggita. A lei e al suo blocco che usa per disegnare.
E’ piccola, ma Rosalie è tremendamente risoluta, ed è lì per una ragione che nessuno immagina.
sono il capitano rosalie, infiltrata in questo plotone, in una mattina d’autunno del 1917. so cosa devo fare. un giorno riceverò una medaglia per questo. la sento già che brilla dentro di me.
Spesso si pensa che i bambini siano troppo piccoli per accedere ad un livello di conoscenza superiore.
E’ il più grosso errore che gli adulti commetteno: pensare che i bambini non possano capire, pensare siano troppo piccoli per reggere l’asprezza della vita.
Il problema è che o bambini capiscono bene quando qualcosa non va.
Forse non hanno gli strumenti per elaborarlo, ma questi strumenti si costruiscono grazie al dialogo, non con l’omertà.
il maestro ci dà sempre buone notizie, quelle cattive mai.
Rosalie vive con la mamma, che a volte ha lo sguardo dei giorni felici, altre volte ha lo sguardo dei giorni fragili.
E Rosalie ama molto lo sguardo dei giorni fragili, perché sa che sono occhi che non mentono.
Perché la mamma di Rosalie spesso le legge le lettere dal fronte che il papà le invia, ma Rosalie non ci casca.
le voglio ancora più bene quando il coraggio l’abbandona e le vengono gli occhi rossi.
La mamma leggendo quelle lettere usa parole di speranza, crea immagini da sogno ma Rosalie legge bene gli occhi della mamma e non vede traccia di bellezza in quello sguardo.
La missione di Rosalie è sapere la verità.
Giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, Rosalie osserva, guarda gli occhi della mamma, guarda i segni alla lavagna, vede la mamma cambiare dopo la ricezione di una strana lettera blu.
E finalmente ci riesce.
Quel giorno arriva, il giorno in cui guarda la lavagna e “per la prima volta ogni cosa si schiarisce”.
sono mesi che combatto per riuscirci. era questa la mia missione. e finalmente, so leggere.
Rosalie vuole trovare con i suoi occhi le parole che riesce solo a scorgere negli occhi della mamma, ma che questa mail le dirà.
Prende la scatola di latta che contiene tutte le lettere, e inizia a leggerle.
la parola ratti, la parola sangue, la parola paura. mia madre non me le ha mai lette quelle parole. c’è una frase sottolineata, che dice: qui piovono ferro e fuoco. e più sotto, sdraiate in fondo al foglio, le parole sepolti vivi e carneficina.
La forza di volontà del Capitano Rosalie l’hanno condotta ad un livello di conoscenza superiore.
Imparando a leggere, il Capitano Rosalie ha varcato una lina di confine senza ritorno.
Dalll’ingenuità di un’infanzia che da tempo aveva abbandonato, Rosalie è pronta per affacciarsi alla verità.
mi fermo un attimo.
respiro l’aria pura e frizzante della verità.
Naturalmente Rosalie trova anche la busta blu, quella che ha cambiato definitivamente le fattezze della mamma.
leggo soltanto quelle che mi saltano all’occhio per prime. signora, dispiacere, dolore, e poi il nome di mio padre al completo. dopodichè altre cinque parole, come cinque colpi di cannone. morto da eroe in combattimento.
Leggendo questi pochi stralci di testo che ho riportato, immagino avvertirete anche voi che la portata di questo testo la si avverte tutta lì. Come un peso sul petto: empatia, dolore, tristezza ma anche profonda ammirazione per la ricerca della verità.
Sono così tante le sfumature di Capitano Rosalie, che davvero mi fanno pensare a quanto possa essere un libro prezioso ancora di più per un adulto.
Per tornare in contatto con le cose fondamentali della vita, ridare al mondo che ci circonda la giuste prospettiva. E per tornare a combattere per ciò che veramente richiede forza d’animo e attenzione.
Il capitano Rosalie è una bambina di cinque anni che ha la motivazione necessaria per affrontare ostacoli e fatiche.
E certamente non riceve un premio soddisfacente dall’ottenimento della Verità.
E’ un libro ricco di sfumature emotive, è intenso, è narrativamente splendido.
C’è coerenza lungo tutto o sviluppo della storia, in primis per l’utilizzo di tutta una serie di vocaboli apparteneneti al campo semantico bellico.
C’è consapevolezza nell’atteggiamento di Rosalie: è consapevole che la Verità va saputa leggere, ed è altrettanto consapevole di avere bisogno di acquisire i mezzi. Infine, è consapevole che il mondo adulto là fuori non è in grado di accorgersi del suo valore.
Sa che un giorno la sua missione avrà successo e che per questo si guadagnerà una medaglia.
E la medaglia arriva, per vie inimmaginabili: la medaglia al valore del papà arriva a casa, proprio il giorno in cui Rosalie legge la lettera blu.
Una piccola postilla curiosa.
Capitano Rosalie è un racconto che in Italia è diventato un libro autonomo grazie all’inserimento delle splendide illustrazioni di Isabelle Arsenault.
In origine fa parte di una raccolta di racconti pubblicata solo in lingue inglese dove compaiono alcuni dei più grandi autori che noi consideriamo “solo per ragazzi”.
Ma i grandi autori per ragazzi, quando sono grandi davvero, dovrebbero essere letti da tutti gli adulti.
Come nel caso di Capitano Rosalie.