No, prometto che non parlerò di mindfulness, perché per quello esistono professionisti più in gamba di me.
Come Lavinia Costantino, la persona grazie alla quale nasce questo piccolo percorso.
Voglio parlare di mindfulness e albi illustrati.
Essendo questo un primo episodio di una serie di 8, è necessaria qualche spiegazione.
Questo percorso in 8 tappe di mindfulness e albi illustrati nasce in collaborazione con Lavinia Costantino.
Lavinia Costantino è un’esperta di mindfulness, arteterapeuta e attrice di teatro.
Qui il suo sito.
Ho conosciuto Lavinia grazie ai social, non so bene attraverso quale strano percorso, ma ci siamo ritrovate a parlare di libri, narrazioni, teatro e scambi sui rispettivi territori.
Io e la mindfulness abbiamo un rapporto particolare.
Di rispetto ma di incomprensione.
Da un po’ di mesi cerco di praticarla ma la mia mente velocissima fatica a fermarsi. Mi sono resa conto di avere bisogno di una guida.
Tuttavia ho letto tanto e in qualche modo la mindfulness è già entrata nella mia vita dalla porta secondaria.
Da qualche tempo infatti Lavinia ha notato come alcuni dei libri e degli albi illustrati che proponevo nel mio feed avessero un che di “mindful”.
Perché non strutturare un percorso?
Ed è così che con Lavinia ci siamo ritrovate ai due lati di uno schermo.
Lei a farmi da guida mindful, io a fare da allieva.
Sto seguendo proprio in queste settimane il corso ABC della Mindfulness, pensato proprio per chi parte dalle basi.
Da ognuno degli incontri di mindfulness, dagli stimoli, dai pensieri che attraversano la mente, mi lascerò guidare verso un albo illustrato.
Come può servirvi?
Innanzitutto perché ciò dimostra come sia la mindfulness sia gli albi illustrati siano qualcosa di difficilmente relegabile a un solo ambito della vita.
Mindfulness e albi illustrati, in modo diverso ma non dissimile, possono essere inglobati nella vostra vita, ovunque siate, comunque stiate.
In secondo luogo per dimostrare come due mondi apparentemente distanti, albi illustrati e pratica mindfulness, possano avere fili rossi a connetterli.
Al mondo esistono infiniti fili rossi che connettono e ci connettono.
Allenarsi a saperli guardare vuol dire anche leggere in modo diverso la realtà.
Sono tutti esercizi, sono tutte pratiche.
In terzo luogo, a connettere mindfulness e albi illustrati è l’aspetto emotivo.
Se entrate nella homepage del sito di Lavinia, troverete una bellissima frase.
qui è dove facciamo pace con le emozioni
Io credo fermamente nell’albo illustrato come specchio e finestra del vissuto emotivo.
Albi illustrati sono ponti preziosi da attraversare per entrare in contatto con le emozioni.
Altro punto in comune con il lavoro diLavinia!
Per questo primo incontro di mindfulness e albi illustrati ho scelto tre titoli.
Perché tre sono i pensieri e gli insegnamenti che mi porto via dal primo incontro di ABC della Mindfulness.
- Stare con sé stessi
- Non essere perfetti ma essere. E basta.
- Scoprire le risorse dentro sé stessi e coltivarne di altre
Il punto numero uno è davvero la base della mindfulness che ci invita a stare.
Si può essere mindful anche muovendosi, ma la pratica formale ci invita a fermarci a essere intenzionalmente consapevoli di stare.
Per questo ho pensato all’albo illustrato Ascoltami elefante,
Un albo illustrato che ci insegna a stare anche nelle situazioni spiacevoli.
In Ascoltami elefante un grande elefante non si muove, rimane nell’ombra, incapace di fare qualsiasi cosa.
Gli altri animali cercano di distrarlo con balletti e barzellette ma lui rimane immobile e silenzioso.
Finché un topolino non gli si siede accanto.
Non vuole niente da lui, solo stare.
E poi gli racconta le sue tristi peripezie e si mette a piangere .
Anche l’elefante inizia a piangere e quando hanno finito si sentono pronti a muoversi.
A volte è necessario stare così come si è.
Ma la mindfulness ci insegna che possiamo essere tante cose contemporaneamente.
Quando ci sediamo e stiamo possiamo sederci e stare con un enorme bagaglio: carichi o annoiati, seccati o stanchi e così via.
Mi è venuto in mente quindi l’albo illustrato L’albero dentro di me di Corinna Luyken.
Utilizzando la metafora di noi stessi come contenitori di un albero (quanto mi ricorda il seme del daimon di Hillman!), nell’albo illustrato si esplorano tutte queste possibilità di essere.
Secondo Lavinia esprime benissimo anche
la sensazione che abbiamo quando siamo seduti a meditare: di radicamento, ma anche di leggerezza
Nell’albero c’è solidità, altezza, radicamento.
Ma c’è anche vento, leggerezza, fronde che si muovono.
Il terzo punto è strettamente legato agli altri due.
Non c’è come stare, e quindi esplorare qualcosa di a noi non congeniale, per scoprire nuove risorse.
E’ che spesso, non abituati a stare, ci annoiamo.
Mi piacerebbe cambiare nome alla noia e farla diventare “esplorazione”.
Negli spazi lasciati liberi dagli impegni e dai doveri la mente divaga.
E se divaga, è libera di creare.
Mi è venuto in mente uno dei miei illustratori preferiti, il giapponese Shinsuke Yoshitake.
In Uffa, che noia! di Shinsuke Yoshitake un bambino si annoia.
Annoiandosi, si inetrroga su che cosa sia la noia.
Inizia così a riflettere su tanti punti di vista differenti, guardando alla vita degli altri (e alla sua) da una nuova prospettiva.
Apparentemente potrebbe sembrare un divagare in antitesi con la maindfulness, e invece la mente libera è quella che crea.
Se è vero che spesso la noia sia vista con fastidio, Lavinia dice che
la mindfulness ci ricordi che possiamo aprirci con curiosità a ciò che accade, senza pregiudizi
Leggi il secondo episodio dedicato a mindfulness e albi illustrati.